1. Con la prima prostituta


    Data: 25/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Baciami_Ancora, Fonte: Annunci69

    ... notturna.
    
    Quasi subito ritrovai la ragazza che avevo già notato le sere precedenti, appena disceso l'ultimo cavalcavia prima del mio albergo: una giovane nera, capelli medio lunghi riccioloni, tubino arancione fosforescente ed un paio di tette prorompenti, almeno una quarta, che nella luce dei lampioni spiccavano meglio di qualunque possibile insegna pubblicitaria.
    
    Non era da sola, ma con un paio di amiche nei dintorni, e ciò mi suscitava ulteriore imbarazzo, pensandomi a dover dire che volevo proprio lei e non le altre, per cui percorsi avanti e indietro tre o quattro volte il cavalcavia, facendo inversione di marcia con il cuore sempre più in gola, finché la vidi finalmente là da sola: evidentemente le amiche avevano trovato clienti, che fortuna ...
    
    Era il momento; rallentai poco alla volta, misi la freccia e mi avvicinai al bordo strada abbassando il finestrino.
    
    Probabilmente dovevo essere arrossito come mai in vita mia, visto che mi sentivo la febbre a quaranta e mi tremavano le gambe nonostante fossi seduto. Lei si avvicinò ed il mio uccello minacciava già di spaccare la zip: "Ciao" riuscii solo a dire. Lei era molto carina, sorrideva, o meglio mostrava di sorridere, ma gli occhi dicevano il contrario, mentre i miei erano già calamitàti da quelle due splendide tette che già pregustavo.
    
    "Cosa vuoi fare? Trentamila la figa (c'erano ancora le lire), ventimila solo bocca".
    
    "Sì va bene, sali" risposi, pensando che la figa quasi non la ricordavo più e la ...
    ... bocca nemmeno l'avevo mai provata ... Nonostante costassero così poco.
    
    Appena sceso il cavalcavia c'era giusto una stradina nascosta, che imboccata in retro portava proprio sotto, con diversi cespugli a fare da barriere, sembrava fatta apposta.
    
    Presi dal portafogli una banconota da cinquantamila che avevo appena prelevato dal bancomat e gliela porsi, e dal suo sguardo perplesso capii che ero il primo della serata, e lei non aveva resto ... "Vabbè - dissi - tieni pure il resto", pensando da un lato di potermi meritare per questo un trattamento speciale, dall'altro che avrei potuto pensare che la mia prima puttana valesse un pò più del minimo sindacale.
    
    "Da dove vieni?" "Nigeria". "E come ti chiami?" "Elizabeth". Volevo assolutamente un nome da ricordare, vero o falso chissà. "Io mi chiamo Giulio" cercai di rispondere, ma lei si era già abbassata a sbottonarmi i jeans ed abbassare il sedile.
    
    "Aspetta, voglio toccarti le tette".
    
    Lei si sfilò il tubino dalla testa e ... Delusione! I tanto stupendi quanto agognati meloni altro non erano che una sapiente imbottitura di gommapiuma, strizzata in un capiente reggiseno che velocemente sparì assieme al tubino! Rimasi davvero allibito, ma non riuscii ad aprir bocca: l'eccitazione, che era già a mille, si mescolò all'istante ad un senso di rabbia cupa per essere stato preso in giro, ed il cuore raddoppiò i già frequenti battiti: in quel momento credo di aver compreso cosa prova chi diventa uno stupratore omicida in preda ad un ...