Fatalità preponderante
Data: 17/04/2019,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... sui capelli, avanti e indietro, dappertutto. La punizione conveniente in un bagno di dolcezza’.
Lui esplode concitato consumando la sua follia, pertanto infila un dito nel recipiente, lo intinge di nettare e lo spalma sull’indice del mio piede destro. Continua a strisciare sulla caviglia, sempre più in alto tracciando un circuito incatenato in un gioco umido a incastro senza logica né combinazione, poi ritorna a sedersi di fronte a me e s’accende una sigaretta, però quel profumo dolciastro della miscela m’appesantisce i sensi. Io sto contemplando il cinturino, vorrei perdere i sensi e cadere in avanti, invece un turbinio di scene si rompe davanti agli occhi in una fantasia che fuoriesce nella molteplicità e nella varietà del quiz. In effetti, il segreto è qualcosa d’abilmente dissimulato perché possa apparire qualcosa d’altro, visto che nella perfetta superficie della realtà il giudizio cambia radicalmente d’aspetto.
Nel rumore ininterrotto delle parole e delle cose emerge sennonché un particolare colore che ne altera modificandone completamente lo spartito, io riscrivo la storia come un avvenimento non concepito. Il rapporto è una moneta fasulla che si mistifica trasformandosi in nome dell’amore e avvolge la sua perversione d’un pericoloso splendore di cartapesta o di pelle di diavolo. Ecco però all’improvviso zampillare in me la carne che vivifica, che scolpisce i miei silenzi, le collere e le riflessioni. Una consacrazione in verità, perché la ragione ...
... mi riprenda da sé come frammento del suo spirito dinanzi alla totalità del visibile qui, ora gioco d’amore, sì, perché attualmente dovrei svenire per davvero:
‘Sei il mio trionfo’.
Le sue labbra si deformano piegandosi in un ghigno perverso:
‘Svegliati dormigliona’ – mi spiffera frattanto all’orecchio.
Io apro gli occhi e il tesoro ha ricomposto con le sue ali tutto ciò che è andato distrutto, i tasti del pianoforte suonano dolcemente, la chitarra intona un motivo dal vivo, le porcellane sono integre e impilate al loro posto, i tubi risucchiano l’acqua dispersa e la tappezzeria segue senza sforzo la ricostituzione dell’intonaco, come per incanto il barattolo di miele è scomparso, mentre io m’abbandono a un incontenibile e a un’irrefrenabile risata. E’ stato lui a consegnarmi il vaso, io mi sono prestata a ogni mossa della partita, pilotata da un destino dominante e lucido che m’ha battuto. Io ho perso il rompicapo dell’innocenza e del vizio nel quale m’ha coinvolto l’epilogo indubbio e scontato, dove la vittima sconfitta è destinata a diventare carnefice, giustiziere:
‘Dai, chiamami un tassì per il tribunale’ – mi urla fischiettando dall’altra stanza.
Lui si è già rivestito, beato lui. Io mi siedo per la colazione con caffè e croissant per coccolarmi un poco, con un pezzo d’alveare pieno di miele servito sul piattino di cristallo.
In conclusione, questa è la mia adesione e la mia compartecipazione golosa nella tesi e ...