1. La mia vicina (3)


    Data: 13/04/2019, Categorie: Etero Autore: bingo26, Fonte: Annunci69

    ... – sono veramente compiaciuta: ci hai fatto conoscere una bella persona genuina, vera. Credo che la nostra amicizia, appena cominciata, avrà un bel futuro!!! ».
    
    «Grazie. Siete anche voi delle belle persone: schiette, sincere e…aperte, molto aperte» risposi io, quasi sussurrando.
    
    Marta continuò con quello sfregamento sulla mia cappella diventata di un viola intenso per l’eccessiva eccitazione, mentre Elena mi teneva l’uccello alla base tra pollice ed indice e mi sfiorava le palle con le altre dita. Era un piacere intenso mai provato tanto che avrei voluto sborrare immediatamente.
    
    Per questo Elena mi teneva il cazzo alla base con molta maestria e ogni tanto lo stringeva per chiudere il canale ed evitare di farmi venire subito.
    
    La pelle della mia cappella era tiratissima tanto che pensavo che quelle stupende unghie potessero, da un momento all’altro, graffiarla. Ma credo che per nulla al mondo, anche se avessi cominciato a sanguinare, non mi sarei di certo tirato indietro per evitare quella sublime tortura.
    
    Mi pizzicava leggermente il frenulo con le unghie del pollice e dell’indice facendomi provare intensi brividi. Ogni tanto dall’orifizio usciva un po’ di liquido seminale e Marta me lo spalmava con il pollice per evitare che la mia cappella si seccasse. Fui completamente rapito da qualcosa di mai provato prima: una sensazione di piacere e fastidio allo stesso momento che mi mandava in visibilio. Godimento e supplizio che mi lasciavano in uno stato di semi ...
    ... stordimento.
    
    Avevo tirato indietro la testa e alzato gli occhi al cielo ma il mio sguardo era appannato e ansimavo, tanto era forte l’effetto di quello che Marta mi stava facendo.
    
    Non mi ero accorto che nel frattempo Elena si era sporta verso la sua borsa e aveva cominciato a spalmare il mio cazzo di olio abbronzante. Mi segava con una tale perizia e bravura che nemmeno io stesso, nelle mie tante manipolazioni solitarie, avevo mai messo. Partiva dalle palle, tirandole delicatamente verso l’alto, poi passava all’asta, partendo dalla base, e stringendo l’intero uccello, con tocco leggero e costante, arrivava fino alla cappella che avvolgeva completamente con la pelle del glande.
    
    Dopo svariate ripetizioni di questa operazione, io sempre con la testa verso l’alto e lo sguardo quasi perso nel vuoto, avvertì una presenza davanti a me: Marta si era accucciata con i piedi al lato del mio bacino e mi dava le spalle. Abbassai la testa e mi ritrovai con la sua bellissima schiena davanti ai miei occhi. Con le mani si stava aprendo i glutei per mostrare il suo buco del culo fremente e pulsante.
    
    Non capivo più nulla. Ero completamente preso da quella visione. Guardavo quel sedere fantastico come alla moviola. Lo vedevo scendere piano piano verso il mio uccello, mentre Elena lo teneva fermo e tirato verso l’alto.
    
    «Adesso inculerai Marta. mettile dentro tutto il tuo cazzo, tesoro» mi sussurrò Elena in un orecchio, infilandoci la punta della sua lingua.
    
    La mia cappella era davanti ...