1. Le mie calde allieve - capitolo 3


    Data: 09/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... trovavano un po' troppo serio, magari imbarazzato, e cercavano di farmi sentire a mio agio insieme a loro.
    
    In quel momento ebbe inizio la musica e tutti partirono in caccia per fare quello slow. Sarah ballava al centro con un bel ragazzo che aveva finito gli studi l'anno precedente. Gli stava appiccicata addosso; aveva un'espressione indolente sul viso e sembrava del tutto a proprio agio. La vidi lanciare un bacio varie volte in direzione di Mariella che le rispondeva con una strizzatina d'occhio.
    
    Notai che c'era anche Rosina, la bella nera che era interna a scuola. L'avevo avuta in classe l'anno prima. Faceva atletica professionale e guardarla correre in una di quelle tute aderenti era una gioia per gli occhi! Alta e muscolosa, la martinicana aveva il carattere docile e un po' ingenuo delle donne della sua isola. Era talmente pudica che schivava perfino i miei gesti un po' scherzosi. Per esempio: quando le pizzicavo la guancia, o le mettevo una mano sulla spalla, oppure le cingevo la vita lei se ne stava buona buona, con aria timida, direi quasi sottomessa…
    
    Era l'anno in cui Noah aveva vinto al Roland Garros, si era fatta le treccioline nei capelli e questa pettinatura aggiungeva una nota sexy alla sua silhouette flessuosa. Ballava lo slow languidamente. Buttando giù aranciata su aranciata, osservavo con sguardi febbrili il suo culo rotondo. La festa stava volgendo al termine e io riflettevo su come lanciare delle esche per quelle puttanelle che sculettavano sotto ...
    ... il mio naso.
    
    Mariella era indubbiamente il terreno più favorevole per sferrare la prima offensiva, però non osavo attaccarla direttamente. Era uscita dal locale, stava chiacchierando con dei ragazzi in motorino, Intuii subito che sarebbe andata via con uno di loro. Dopo una palpatina veloce dietro le scale o in ascensore sarebbe entrata in casa e si sarebbe addormentata, sola soletta con un dito premuto sul clitoride. No, non sopportavo l'idea di uno spreco simile! Dovevo assolutamente impormi!
    
    Contavo sulla complicità di quella bricconcella, in fin dei conti da mesi il suo comportamento era un invito a darmi da fare e non toccava certo a lei fare il primo passo.
    
    Accolse con entusiasmo la mia proposta, perché doveva rientrare prima delle otto, ma, come temevo, una mezza dozzina di mocciosi si avventarono verso le portiere della mia auto. Salire sulla mia Volvo era per loro una pacchia. Potevo dare l'addio all'intimità che avevo desiderato. Però mi restava pur sempre una chance. Mariella abitava in un altro quartiere e io progettai di far scendere tutti gli altri prima di depositare lei davanti a casa. Sedeva davanti. Sul sedile posteriore quattro coglioncelli si agitavano come diavoli. Più volte feci scivolare la mano dalla leva del cambio avvicinandola al ginocchio sinistro della mia giovane passeggera, che non fece neanche una piega. Non osavo guardarla per non attirare l'attenzione degli altri. Quando finalmente ebbi fatto sbarcare il gruppetto indiavolato potei ...