1. Le mie calde allieve - capitolo 3


    Data: 09/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    Le mie calde allieve - Capitolo 3
    
    Nel giro di un mese avevo perso di vista tutte le mie precedenti amanti. Non mi interessavano più.
    
    La scuola era divenuta luogo di lavoro e al tempo stesso luogo di piacere. Luogo di perdizione, dovrei dire, piuttosto. Ma a quei tempi non ero consapevole dell'aspetto patologico di quello stato di cose. La mia natura era tale che la morale non riusciva ad avere presa su di me. L'unica regola di comportamento che mi ero prefissato era quella di non far del male. Tutto qui! D'altronde, ero persuaso di far del bene a Samira, tanto è vero che il suo profitto scolastico era migliorato.
    
    Una festa organizzata dai ragazzi della scuola mi diede l'opportunità di avvicinarmi a Mariella, Un sabato pomeriggio, una settimana prima delle vacanze pasquali, misero in piedi una festicciola in un locale piuttosto modesto vicino alla scuola.
    
    Naturalmente io ero l'ospite d'onore. Speravo di trovare qualcuna delle mie amichette e di osservare un po' il loro comportamento, ma non essendo amante della new wave e dell'hard rock, non desideravo restarmene per delle ore a far tappezzeria tra un bicchiere e l'altro di whisky e soda. Avevo quindi avvertito tutti che sarei arrivato sul tardi.
    
    Samira non usciva mai da sola, se non per frequentare la scuola, e questo mi avrebbe lasciato maggior libertà di movimento. Avevo ancora l'abitudine dell'adolescente che preferisce andare in giro per conto proprio, nella speranza di dragare. Feci la mia comparsa, ...
    ... verso le diciotto, nel locale
    
    pieno di fumo e buio, illuminato solo dalle abbaglianti luci intermittenti verdi e rosse.
    
    Fedeli all'immagine che avevo delle mie allieve alcune ragazze stavano ballando tra loro, guardandosi la punta delle scarpe. Non potevano certo essere considerate arrapanti! Si intuiva quello che sarebbero diventate: mogli o amanti noiose di li a qualche anno. Il fatto che fossero carine non cambiava la situazione. Intanto qualche ragazzo girava loro attorno. Assistevo a questa scena con un senso perverso di soddisfazione. Purché mi lasciassero i bocconcini più prelibati, quegli scimuniti! Non domandavo altro.
    
    Mariella, appoggiata alla parete, infagottata in un giubbotto di pelle un po' logoro osservava come me il gruppo dei ballerini. Con quella sua solita aria imbronciata, i capelli corti, faceva pensare a un maschietto. Aveva l'aria di annoiarsi e io ero l'unico che riusciva a strapparle un sorriso quando i nostri sguardi si incrociavano. Aveva un che di puttanesco e questo mi attraeva. Mi piaceva quel suo aspetto di monella. Era forse la mia immaginazione perversa che mi faceva leggere nel suo sguardo
    
    una luce viziosa? In ogni caso, aveva chiaramente una bocca da pompinara. L'idea di sentire il cazzo tra le sue labbra golose mi cominciava a ossessionare.
    
    I ragazzi mi si avvicinavano per chiacchierare e mi tiravano per un braccio affinché andassi con loro sulla pista da ballo. «Gianni, vieni a spassartela con noi!» Erano simpatici. Forse mi ...
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