1. A tradimento in ufficio


    Data: 12/11/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Molly_B, Fonte: RaccontiMilu

    ... anche alla mia figa.
    
    Tremo anche quando la prima, attesa sculacciata mi colpisce rompendo il silenzio irreale che si era creato tra noi. Quando la seconda arriva, sul lato opposto del mio culo candido, sento ancora il contatto bruciante della tua mano nel primo punto. Ne seguono una terza, ed una quarta. Ne conto dieci. E gemo mordendomi le labbra ad ognuna di esse. E sento il tuo respiro farsi più profondo ad ogni mio gemito.
    
    Quel che non mi aspetto &egrave la tua lingua, calda e umida, che ripercorre i punti in cui mi hai colpita a lenire il dolore ed amplificare il piacere, mentre le tue mani mi tengono saldamente immobile. Una coccola dolce ed eccitante insieme, che vorrei diventasse ben altro ed al contempo non smettesse mai.
    
    ‘Allora’ &egrave il mio regalo, o il nostro?’
    
    ‘Il tuo regalo’ mormoro, attirando la tua attenzione con un movimento della mano su un oggetto che non avevi visto, nascosto com’era tra i documenti. Gel lubrificante.
    
    Tuo il compleanno, tuo il regalo, tuo l’ufficio. Tu il capo, io la segretaria.
    
    Sento tutta la tua sorpresa in un gemito non trattenuto. Sai quanto i miei gusti siano diversi dai tuoi, capisci che &egrave prima di tutto per il tuo piacere, e solo di conseguenza per il mio, che mi sto offrendo.
    
    Ti rialzi in piedi, e lasci che il tuo cazzo prema contro la mia coscia per farmi percepire tutta la tua eccitazione. Resto distesa sul piano trasparente, come so che mi vuoi.
    
    Il telefono suona, ma non sembri sentirlo. Senti ...
    ... invece il mio mugolio di approvazione, quando finalmente con due dita raggiungi il clitoride gonfio ed in attesa, e lo stuzzichi con movimenti circolari. Senti il mio miagolio di piacere quando le due dita mi entrano nella figa, senza incontrare la minima resistenza, e affondano nei miei umori.
    
    Quegli stessi umori li depositi poi sul mio buco più stretto e desiderato. Premi appena, per farmi capire la tua voglia, e ripeti ancora la stessa sequenza inebriante. Ogni mia fibra ti vuole dentro di me.
    
    Poi un contatto diverso: stai usando il gel. Questa volta non ti limiti a premere, ma mi penetri con una falange. Trattengo il fiato d’istinto, poi i muscoli si rilassano e ti lascio fare. Mi affido a te. Esci ed affondi ogni volta qualche millimetro in più, in quell’anfratto non inviolato ma di certo poco considerato. Assecondo i tuoi movimenti col bacino, incapace di star ferma, incitandoti a continuare.
    
    D’improvviso bussano alla porta.
    
    ‘Che c’&egrave’ urli secco.
    
    ‘Il dottor Rossi al telefono, ingegnere’ sento rispondere la segretaria. Non prova nemmeno ad aprire la porta ed &egrave meglio così. Sospetto che vorrebbe essere al mio posto, ora.
    
    ‘Dice che &egrave urgente’ aggiunge, non sentendo la tua risposta.
    
    ‘Lo richiamo nel pomeriggio. E non mi disturbare fino a pranzo’ tagli corto.
    
    ‘Sì ingegnere’ e se ne va.
    
    In tutto questo non sei certo rimasto fermo. Hai continuato i tuoi affondi esasperanti ed il tuo dito ora &egrave dentro di me fino alla base, a ...