1. A tradimento in ufficio


    Data: 12/11/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Molly_B, Fonte: RaccontiMilu

    Ci conosciamo da molto tempo, ma non ci siamo mai visti. Ci separano 20 anni, che marcano la tua maturità e la mia freschezza, e molti più chilometri. Oltre, ovviamente, ad una tua totale fedeltà alla donna che hai scelto di sposare. L’hai ribadito più volte, che non l’hai mai tradita. Fino ad oggi.
    
    Mi hai notata anni fa su social network, e c’&egrave stato da subito un feeling particolare. Migliaia di messaggi, telefonate e video-chiamate hanno cementato una sintonia rara ed una forte attrazione fisica e mentale.
    
    Sei stato attento a non svelarmi nomi e luoghi, anche parlando del tuo lavoro, per evitare che ti identificassi, ma col tempo di informazioni me ne hai date davvero tante. Sfruttando la mia ottima memoria ed un pizzico di tecnologia, scoprire la tua città prima e l’azienda per cui lavori poi &egrave stato davvero facile. Essere qui il giorno del tuo compleanno, quando un incontro importante ti terrà fuori ufficio fino a metà mattina, anche. Convincere la segretaria che sono una cara amica intenta a farti una sorpresa, figurati.
    
    Mentre mi scrivi che la riunione &egrave andata meglio del previsto io sono già accoccolata in totale solitudine nel tuo ufficio, in una delle due poltroncine in pelle nera. Pensando a te ho indossato una gonna altrettanto nera, fasciante, che fa risaltare il mio culo tondo e copre appena la balza delle autoreggenti. Fa da contrasto ad una camicetta color pastello, scollata al limite del decoro, e ad un paio occhialini rosso fuoco, ...
    ... dalle lenti neutre, accesi quanto il mio rossetto. Sono lo stereotipo perfetto della segretaria porca in attesa del capo.
    
    Non devo attendere molto per sentire la tua voce in corridoio. Ora non si torna più indietro, mi dico.
    
    La segretaria ti informa della mia presenza, anche se le avevo chiesto di non farlo. Poco male, ti servono comunque lunghi attimi per riprenderti dallo stupore quando apri la porta e mi vedi, raggiante. Mi squadri una, due, tre volte, lasciando a me il tempo di fare altrettanto, poi ti volti e chiudi a chiave la porta alle tue spalle. Hai già capito.
    
    ‘M’ ma, Molly? Qui? C’ come?’
    
    Buffo, tu che balbetti. La tua voce &egrave sempre così decisa e netta! Fingo una sicurezza che non ho, recitando una battuta già ripetuta più volte: in realtà ansia ed eccitazione mi assalgono da giorni.
    
    ‘Mauro, non &egrave il tuo compleanno oggi? E Bisogna festeggiare, ti ho portato un regalo. Indovina’.
    
    Vedi perché ti adoro? Usi il tempo che mi serve a risponderti per riordinare le idee e, quando termino, tu hai già pronta la solita battutina pungente.
    
    ‘Un’auto nuova? Ma non scelta da te, che non ne capisci niente’.
    
    Senza risponderti mi chino verso la mia borsa, poggiata a terra. Guardandoti, ne estraggo un fiocco di raso rosso. I tuoi occhi azzurri sono incollati al mio seno: si fa notare già di suo, abbondante e sodo com’&egrave, ma complice lo scollo della camicetta ti offro un’anteprima niente male. Lo spettacolino ti piace, il rigonfiamento dei tuoi ...
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