1. Il mare di maggio


    Data: 15/03/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: MarcoB, Fonte: RaccontiMilu

    ... un elefante” continuò Gianni mentre Shy faticava a respirare ma godeva come una baldracca.
    
    Shy godeva assaporando continue ondate di piacere che la sconquassavano. Godeva e non si rendeva conto che era ormai in sua balia. Lui, di tanto in tanto, le assestava uno schiaffone sonoro e con la mano sulla gola le bloccava la respirazione amplificandole il piacere.
    
    Quella mano che tentava di strozzarla le procurava momenti di goduria pura e attimi che le sembrava di star precipitando all’inferno. Tra un orgasmo e l’altro, lei riusciva ad alzare lo sguardo verso di lui con aria amorevole e sguardo vendicativo, ma lui accelerava il ritmo, le sue tette, ondeggiando, si frantumavano sul mento, facendola precipitare in un vortice di libidine.
    
    Più pompava e più stringeva la mano attorno alla gola e più lei godeva e allungava le braccia per prendergli la testa, portarla verso di se e baciarlo. Gli era enormemente riconoscente, un amante eccezionale sul filo del rasoio in bilico tra dolore e ...
    ... piacere, tra morte e orgasmo. Ora capiva perché i francesi chiamano l’orgasmo “la piccola morte”!
    
    Shy era schiacciata dalle sue gambe ripiegate sul petto e spinte con forza dal peso di Gianni. Lui, pompava la passerina e continuava a stingere e rilasciare la gola, facendole provare il terrore puro quando stringeva e il piacere più profondo quando lasciava che l’aria le gonfiasse i polmoni.
    
    La scopava e, mentre la scopava, le centellinava l’aria per respirare. Shy non aveva mai provato quelle sensazioni forti. Tom era sempre stato come un burro con lei.
    
    E fu in questa frenetica corsa che, sbuffando come la ciminiera di una vecchia locomotiva, anche Gianni si lasciò andare e, estratto il cazzo, cominciò a innaffiare il petto e il viso di Shy di caldo e profumato sperma.
    
    Quando Shy e Gianni si riebbero, entrambi si accorsero che, mentre loro avevano dato l’anima, erano giunti allo scoglio, Michele aveva gettato l’ancora e si era tuffato nelle chiare e fresche acque del mare di maggio. 
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