1. In aereoporto


    Data: 13/03/2019, Categorie: Anale Gay / Bisex Autore: boysiculo74, Fonte: xHamster

    ... mentre la lingua di Leo studiava il suo cazzo e poi senza alcun preavviso fu la volta della cappella: Leo cominciò a frustarla con la lingua e dietro tali dolci frustate la cappella si rigonfiava sempre più e Beppe lanciava grossi respiri. Beppe disse: meno male che è la prima volta, non ci credo proprio, sembri del mestiere. La cosa turbò un po’ Leo, ma continuò nel suo gioco finché Beppe chiese a Leo di girarsi. Leo si girò e dietro invito di Beppe si abbassò leggermente appoggiando le mani al muro. Beppe slacciò i pantaloni di lino e abbassò anche le slip di Leo che mostrarono un culetto niente male: sodo depilato più bianco rispetto alla pelle un po’ più abbronzata delle gambe e della schiena. Beppe si abbassò cominciando a lavorare il buco del culo di Leo con la lingua; lo inumidì e dopo due colpi disse: cazzo hai ragione il tuo buco è proprio stretto!! E subito dopo: Non preoccuparti non ti farò male, dimmi tu se devo continuare o fermarmi. Beppe continuò ad inumidire l’entrata inesplorata di Leo che ansimava e si contorceva dal piacere. Poi un attimo di pausa: Beppe si era fermato e Leo intuì che Beppe si stava preparando ad incularlo. Sentì il cazzo duro di Beppe strofinarsi nel buco del culo con movimenti precisi e lenti, poi Beppe inumidì il medio della mano destra portandolo alla bocca di Leo che lo succhiò avidamente e lo introdusse lentamente nel culo di Leo che fece un piccolo sussulto. Po a poco a poco iniziò a penetrarlo, dapprima la punta un po’ per volta e ...
    ... poi la riusciva. Il giochino durò un po’ e quando Beppe capì che lo sfintere di Leo oramai era rilassato cominciò a penetrarlo: Inspira quando te lo dico io, inspira lentamente, bravo così. Leo impazziva, la testa gli scoppiava, voleva gridare ma il suo era un dolore misto a piacere e il piacere cresceva finché con un unico colpo di reni Beppe entrò il suo cazzo nel culo di Leo che emise un gemito pieno di piacere.
    
    Una lacrima solcò il viso di Leo, una lacrima che testimoniava la perdita della verginità. Beppe chiese se potesse continuare e Leo rispose con fermezza: devi continuare e non fermarti neanche se impazzissi o te lo chiedessi. Beppe cominciò allora con un gioco di bacino lento e calibrato a tirare fuori il suo cazzo dal culo di Leo fino alla cappella e poi di nuovo lentamente lo respingeva fino in fondo. Avanti e indietro il respiro di Leo seguiva il ritmo di Beppe poi questi cominciò più velocemente. Leo non capì più nulla: inondato di piacere sperava che quello non fosse uno dei suoi tanti sogni erotici. Staccando la mano destra dal muro si diete una toccata al cazzo e lo strizzò un po’: era vero tutto era vero e lui non era più vergine. Sentiva il cazzo enorme di Beppe entrare ed uscire dal suo corpo misurandone la lunghezza e lo spessore: lo sentiva fino allo stomaco e la cosa gli arrecava un enorme piacere.
    
    Beppe continuava alternando dolci parole sussurrate a piccoli morsetti all’orecchio. Poi il ritmo divenne più veloce e Leo capì che Beppe stava per ...