1. In aereoporto


    Data: 13/03/2019, Categorie: Anale Gay / Bisex Autore: boysiculo74, Fonte: xHamster

    ... che per nulla lo avrebbero consolato.
    
    Appena finito, Leo pensò che prima di salire in aereo era meglio svuotarsi un po’ per cui entrò in un bagno, chiudendo la porta senza lucchetto perché rotto. Sembrava che ne avesse a litri e mentre si svuotava sentì nuovamente la porta principale riaprirsi. Sentì dei passi e qualcuno lavarsi le mani. Poi silenzio. Leo non sentì più nulla fino a quando capì che qualcuno stava aprendo una dietro l’altra le porte del bagno. Leo ebbe un po’ di paura non sapendo chi fosse e non potendo assicurare la porta. Quando l’individuo giunse dinanzi alla porta dove Leo si trovava rimase fermo per un po’ cercando di capire chi vi fosse dentro, poi lentamente apri la porta. Leo era rimasto col proprio cazzo in mano, un cazzo di dimensioni normali, ma con una lunga grossa vena che lo attraversava e con una cappella lucida. La porta si aprì del tutto: era Beppe che senza dire parola si posò un dito fra le labbra suggerendo a Leo di stare zitto. Il cuore di Leo batteva fortissimo, non sapeva cosa fare se andare via o chiedere spiegazioni, ma mentre il suo cervello analizzava l’evento, Beppe entrò nel bagno e chiude la porta appoggiandosi contro di essa. I suoi occhi luccicavano di una strana luce, mentre con la mano sinistra si toccava il capezzolo destro tirando ogni tanto il piercing e con la destra si toccava quel cazzo che di primo acchito superava i 20 centimetri. La conferma non tardò, proprio perché Beppe tirò fuori il suo uccello che davanti ...
    ... agli occhi di Leo misurò circa 23 centimetri, un uccello nodoso diritto (quello di Leo pendeva un po’ a destra) scuro quasi nero. Leo chiese a mezza voce e quasi tremante: Beppe scusami ma che significa questo? Beppe rispose: significa che ti ho osservato, mentre mi guardavi mangiare il gelato, e a dire il vero ti ho notato anche quando mi hai aiutato a riaggiustare la valigia. Leo da quanto ho capito sei un bravo ragazzo e come me ti piacciono i bei ragazzi. Leo rimase di stucco non sapeva che dire; le uniche parole che uscirono dalla sua bocca furono: Beppe fai piano sono ancora vergine. All’udire tali parole gli occhi di Beppe brillarono ancora di più, osservando Leo come un rapace che ha avvistato la sua preda succulenta. Poi con molta dolcezza Beppe tranquillizzò Leo dicendo: Non preoccuparti Leo, sarà bellissimo.
    
    Beppe invitò Leo a toccare il suo cazzo a scrutarlo e studiarlo; Leo un po’ esitante eseguì. Si accorse che il cazzo di Beppe pulsava e che anche il suo aveva una grossa vena laterale che si rigonfiava sempre di più ogni qual volta lo accarezzava. Dopo un po’ mentre ansimava dal piacere, Beppe disse: se vuoi puoi baciarlo. Leo si abbassò e quasi tentennante appoggiò le labbra sul cazzo di Beppe: ne sentì il calore e l’odore. Quasi inebriato senza alcun suggerimento Leo cominciò a giocare col cazzo di Beppe così come i numerosi film gay che aveva visto gli avevano insegnato: lo martellò con la lingua dal basso verso l’alto per un paio di volte. Beppe ansimava ...