1. Tra vecchi colleghi


    Data: 13/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... il silenzio per sussurrarmi: “Abbiamo perso la testa, ma è stato molto bello… non è così?”. Annuii. E lui continuò: “Capisci perché tanti uomini prediligono il sesso gay?”
    
    “Sì”, gli risposi, “mi fa rabbia che abbiamo aspettato tanto a capirlo… che abbiamo sacrificato per conformismo la libertà di una esperienza trasgressiva”.
    
    Ci ridemmo un po’ su, con un filo di amarezza, ma, a forza di abbracciarci, di palparci e di baciarci, la voglia si era ravvivata e i cazzi erano tornati a premere voluttuosi.
    
    Ricominciammo a leccarci e succhiarci, di nuovo a 69, ma stavolta con le dita impegnate a frugare nel solco delle chiappe e a stuzzicare la rosellina scura dell’ano.
    
    Inumidii il medio e piano piano glielo infilai nel buco; lui fece altrettanto. Un godimento raddoppiato per entrambi. Mi resi conto del piacere che lui avvertiva da come il suo cazzo vibrava nella mia bocca. E quando le dita in culo divennero due, cominciammo a mugulare.
    
    Massimo si alzò dal letto, si affacciò in bagno e tornò con la bomboletta del gel da barba. Mi disse di girarmi e con due dita cominciò a spalmare il gel sul buco. Sentii un brivido correre lungo la schiena, un misto di voglia e di timore mi prese. Lui mi schiaffeggiò affettuosamente le natiche e mi disse di non irrigidirmi. Sentii che aveva posizionato il suo cazzo all’imbocco dell’ano e che aveva cominciato a spingerlo forzando lentamente il mio pertugio stretto e vergine.
    
    Sentivo la sua pressione vogliosa, ma mi sembrava ...
    ... impossibile che quel suo bell’uccellone potesse passare nelle strettoie del mio canale. Ero terrorizzato dall’idea del dolore lancinante della penetrazione, ma al tempo stesso avevo una voglia matta di sentirmi posseduto, sverginato da lui.
    
    Non potei fare a meno di emettere un lamento; lui mi baciò dietro il collo e mi sussurrò di resistere un minuto: “Vedrai…. tra poco godrai come una vacca!”
    
    Aveva ragione. La penetrazione, anche grazie al lubrificante, fu meno difficile del temuto; in compenso la goduria molto più acuta e inebriante del previsto.
    
    Massimo mi montava davvero come una vacca, o come una giumenta, tenendomi per i fianchi e pistonandomi con forza crescente, prima di scaricare nel mio budello una violenta e calda sborrata, che mi fece trasalire di piacere al punto di accelerare la mia eiaculazione sul lenzuolo.
    
    In quel momento mi sentii la sua troia e, con mia meraviglia, vivevo quella sensazione con grande trasporto. Mi aveva inculato alla grande, dilatandomi lo sfintere, ed avevo goduto da dio. Un godimento che si protrasse ancora a lungo, perché, dopo aver sborrato, Massimo non si ritrasse e continuò a scoparmi il culo lentamente.
    
    Ci assopimmo così, lui dietro di me, con il cazzo gocciolante tra le mie chiappe. La stanchezza accumulata nella giornata e il rilassamento della scopata ci fecero dormire tutta la notte. Ma, alle prime luci dell’alba, sentii le sue mani palparmi il cazzo e le palle e cominciare una lenta masturbazione.
    
    Mi girai verso di lui ...