1. Tra vecchi colleghi


    Data: 13/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    Con Massimo ci eravamo conosciuti quasi trent’anni prima ad un corso di specializzazione per accedere al lavoro in una grande ditta internazionale. Eravamo diventati colleghi ma non avevamo avuto occasioni per diventare intimi, dato che l’azienda ci aveva smistati in sedi diverse, alcune anche all’estero.
    
    Ci ritrovavamo ora pensionati da poche settimane, incaricati dagli ex colleghi in quiescenza come noi di organizzare una cena di addio all’azienda. A Massimo venne l’idea di una trasferta collettiva in grande stile, e propose di tenere la cena in un bel ristorante di Fiesole, sulle colline fiorentine. Pigro come ero, la cosa non mi entusiasmava; ma la grande maggioranza dei colleghi trovava splendida la proposta di Massimo, ragion per cui ci toccava fare un sopralluogo sul posto e organizzare per bene l’avvenimento.
    
    Partimmo noi due da Roma una mattina piuttosto presto, lungo il viaggio parlammo naturalmente del più e del meno, delle vicende vissute in azienda, delle nostre famiglie, e così via.
    
    Arrivammo a Firenze verso mezzogiorno ed andammo subito in albergo dove avevamo prenotato due singole. La sorpresa fu che, con grande cortesia, alla reception ci avvertirono che, per una circostanza non prevista, le singole non si erano liberate e che era disponibile una doppia matrimoniale. Rimasi un po’ contrariato, ma Massimo mi fece osservare che non era il caso di mettersi alla ricerca di altre camere in altri alberghi. “Per una sola notte”, disse, “cosa vuoi che ...
    ... sia!”.
    
    Depositati i nostri bagagli leggeri, chiamammo un taxi e ci facemmo portare su in collina per visitare questo bel ristorante dal nome aulico, “Il Palagio”.
    
    Pranzammo lì e definimmo con il proprietario il menu della cena. Il posto era uno splendido balcone affacciato su Firenze e vi si mangiava davvero bene.
    
    Nel pomeriggio girammo la città alla ricerca di una soluzione logistica per ospitare a prezzi contenuti la nutrita comitiva dei colleghi. E, dopo un lungo peregrinare tra gli hotel del Lungarno, trovammo finalmente quello che cercavamo, un alberghetto senza troppe pretese ma sorprendentemente libero nel giorno scelto per la cena.
    
    A fine giornata decidemmo di cenare in un’enoteca, innaffiando con abbondante libagione una gustosa scelta di salami e formaggi stagionati. Bevemmo abbastanza e, alla fine, alquanto allegrotti, ma non ubriachi, ci avviamo a piedi verso il nostro albergo in Santa Croce.
    
    Arrivati in camera, ci spogliammo in tutta fretta e stanchi ci lasciammo cadere sul lettone matrimoniale.
    
    Massimo andò in bagno per la doccia e ne uscì dopo dieci minuti completamente nudo. “Scusa”, mi disse, “ma con questo caldo io preferisco mettermi a letto così”.
    
    La visione delle sue nudità non mi lasciò indifferente.
    
    Aveva un corpo tenuto bene nonostante l’età, una pancetta meno pronunciata della mia, soprattutto aveva un gran bel cazzo, ancora pulsante, venoso. Sinceramente glielo invidiai in quel momento, il mio non era così saettante.
    
    Feci la mia ...
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