1. Ricky e i suoi... amici - Capitolo 9


    Data: 09/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti

    Capitolo 9 - Un luogo dove Andare
    
    Avevo sentito parlare di quei luoghi dove i ragazzi vanno a cercare sesso e ne conoscevo uno o due.
    
    La domenica riuscii a persuadere mio papà a lasciarmi la macchina e andare in giro alla ricerca.
    
    Le cose non sembravano troppo promettenti. Non so se fosse colpa dell’inverno, ma non c’era niente in giro. Tuttavia a circa a metà strada tra la scuola e casa mia trovai un luogo che mi sembrò quello che stavo cercando. C’era un parcheggio attraversato da due sentieri, uno andava verso un boschetto e l’altro verso la strada strada principale. Decisi di ritornarci lunedì dopola scuola.
    
    Non volevo che qualcuno a scuola scoprisse dove stavo andando, così presi un bus che passava a circa trecento metri dal parcheggio e mi incamminai, verificando che nessuno mi seguisse. Mentre mi avvicinavo lentamente vidi una macchina, ma dentro non c’era nessuno, così mi incamminai sul sentiero verso la strada principale guardandomi intorno. Quando ero quasi arrivato alla strada, mi girai e vidi un ragazzo che stava uscendo dal bosco e camminava verso la macchina; tornai indietro. Il ragazzo salì in macchina e si sedette. Mi avvicinai e lo guardai attraverso il finestrino. Doveva avere circa venticinque anni, piuttosto ben fatto e con capelli castano scuro. Era vestito. Non ero sicuro della situazione , così camminai su e giù per il sentiero quattro o cinque volte, come se stessi aspettando qualcuno. La quinta volta mi diressi verso l’altro lato della ...
    ... macchina e quando passai il ragazzo si allungo verso la portiera e l’aprì. Mi girai rapidamente per vedere se qualcuno stava guardando e salii.
    
    Il ragazzo non perse tempo: “Vuoi venire a casa mia?” Chiese con voce distratta: “O fare qualche cosa in macchina?”
    
    “A casa tua ma stasera non posso perché non ho detto a mia mamma che avrei fatto tardi”
    
    “Cosa ti importa, non sei abbastanza vecchio?”
    
    “Si, ma voglio che stia tranquilla. Che ne dici di domani?”
    
    “Non posso sino giovedì, devo lavorare.”
    
    “Va ben, dove ti troverò?”
    
    “Qui alle quattro e mezza, non ritardare.”
    
    Risi: “Sembri mia madre. Non ti preoccupare, ci sarò.”
    
    E con questo uscii dalla macchina, andai rapidamente lungo il sentiero fino alla strada e tornai a casa in autobus.
    
    Martedì ci vedemmo con Stefano ma non gli dissi nulla nel caso il ragazzo non si presentasse e non volevo fargli avere false speranze. Mercoledì mattina avvisai la mamma che probabilmente che non sarei tornato a casa prima delle sette dato che sarei andato da un compagno a fare i compiti. Lei non fece storie. A scuola non riuscivo proprio a concentrarmi e la giornata sembrava non finire mai. Fortunatamente l’ultima ora era buca ed uscimmo un po’ presto. Presi l’autobus ed in breve fui al parcheggio, il ragazzo era già là. Salii in macchina col cuore che martellava. Lui accese immediatamente il motore e partì. Credo che il tragitto per arrivare a casa sua durasse circa quindici minuti. Per tutto questo tempo non dicemmo niente ...
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