1. A spasso nel tempo


    Data: 26/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando, Fonte: Annunci69

    ... soffice letto d’erba, in riva ad uno specchio d’acqua pura su cui galleggiavano fiori rosa. Pensai di essere morto e di stare in paradiso. Lui tremava, per paura e per passione. Il suo corpo era statuario. Muscoloso al punto giusto era il simbolo della virilità. Mi misi su di lui, tenendo le sue braccia inchiodate a terra e le sue mani strette nelle mie. Cominciai a mordicchiargli il mento. Poi con la lingua scesi giù e gli leccai il collo. Scendevo delicatamente e percepivo le vibrazioni d’eccitazione del suo corpo. Pian piano si stava rilassando e la sua tensione si stava trasformando in fremiti di eccitazione. Continuai il mio percorso e mi soffermai sui capezzoli turgidi. Cominciava ad ansimare. Esplorai ogni millimetro dei suoi pettorali, dei suoi addominali e mi attardai sulla zona inguinale. Con le labbra tiravo lievemente i peli del pube. Poi scesi sul suo membro in erezione. Era davvero ben dotato. Il suo glande, rosso di fuoco, emanava già i primi segni di godimento. Glielo leccai con la punta della lingua, da su a giù e viceversa. Volevo procurargli il massimo del piacere, volevo trascinarlo all’apice dell’eccitazione prima di prenderlo tutto in bocca. Sentivo il suo sapore maschio e mi inebriava. I suoi testicoli erano grossi e carichi e glieli mordicchiai ...
    ... tenendo il pene con la mano, segandolo. Ormai ansimava in preda a convulsioni d’eccitazione. Mi fermai. Non volevo che venisse così presto. Aveva gli occhi chiusi e si gustava appieno quel trattamento. Tornali sulla sua cappella e la presi in bocca, succhiandola. Poi cercai di ingoiarlo tutto, ma feci fatica per quanto era grosso. Cominciai il mio lavoro. Ormai era in estasi e per aumentare la sua eccitazione con una mano gli accarezzavo le palle e il perineo. Non si controllò e venne, direttamente nella mia bocca. Assaporai tutta la sua essenza. Emise un respiro prolungato, liberatorio. Dopo un po’ mi sollevai verso di lui e vidi che piangeva. Accostai il mio volto al suo.
    
    «Scusami» mi diceva «io non so cosa mi succeda, io…»
    
    «Ssss, stai tranquillo» risposi, facendogli mettere il capo sul mio petto, «va tutto bene, va tutto bene».
    
    «E ora cosa ci succederà?»
    
    Era impaurito ma, al contempo, felice.
    
    «Continueremo ad amarci in segreto… voglio farti scoprire nuovi mondi». Sorrise. Io ero eccitato e avrei voluto continuare. Ma Gismondo si addormentò su di me. Chiusi anch’io gli occhi per dormire pregando Dio di non farmi risvegliare in quel freddo castello. Volevo vivere per sempre in quell’epoca con colui che era, me lo sentivo nel cuore, il mio più grande amore.
    
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