1. Il sorriso di mia moglie


    Data: 21/02/2019, Categorie: Cuckold Autore: sweepea, Fonte: RaccontiMilu

    ... benvenuto e biancheria bianca con disegnati sopra cuori rossi. L’ambiente era molto romantico, degno di una coppia colma d’amore e quello non ci mancava, peccato, pensammo e convenimmo quando rimanemmo soli, che la nostra ricorrenza da ricordare era tutt’altro che romantica, bensì oltremodo trasgressiva, ma questo rendeva ancora più eccitante tutto. Trascorremmo il resto del pomeriggio facendo un giro nel piccolo paese e tornammo per l’ora di cena. Nessuno dei due aveva fame, ed ogni ora che passava vedevo mia moglie sempre più eccitata ed anch’io, conseguentemente facevo i conti con il mio permanente turbamento. Nella mia testa comincia a desiderare che lei mi chiedesse di annullare il tutto, ma lei optò per suggerire di andarci a preparare. Mi disse di andare in camera a prepararmi mentre lei attendeva di sotto e poi ci saremmo invertiti. Strizzò l’occhio dicendomi che dava un occhiata in giro a vedere se notava qualche uomo. Io mi apprestai ad andare in camera mentre quelle parole mi rimbombavano nella testa e mi provocarono l’apice della mia eccitazione. Entrato in camera non potei far altro che masturbarmi in bagno. Venni immediatamente: Avrei potuto evitare di muovere la mano, tant’è che appena senti il calore del palmo afferrare il mio cazzo esplosi. Feci la doccia ed in pochi minuti tornai nella hall, con indosso il mio completo con taglio sportivo grigio scuro, camicia bianca e cravatta. Cercai Bruna e la notai al bar che parlava con un uomo. Mille pensieri mi ...
    ... balenavano nella testa. Gelosia e rabbia si mescolavano in me facendo il mio stomaco a brandelli. Mi rendevo conto che tutto quel male che provavo era stato cagionato da me e cercai di tranquillizzarmi sedendomi nella hall. Osservavo da lontano il comportamento di mia moglie che rideva civettuola a quello sconosciuto. Sembravano due amici di vecchia data. Trascorsero una ventina di minuti e poi si salutarono con due baci sulle guance. Io sentivo il mio sangue ribollirmi nelle vene, ma quando lei voltandosi mi notò e si diresse verso di me, non feci trasparire il mio stato d’animo e, poiché lei non mi menzionò il tizio, io tagliai corto asserendo di non averla vista. Erano le 21, 45 quando vidi l’ascensore aprire le porte e lei scendere. Rimasi senza fiato e senza parole. Era stupenda. Lo snervante lungo tempo di attesa svanì dalla mia mente. Indossava un vestitino nero lungo di jersey a fascia appena sopra il ginocchio che le metteva in risalto il seno, anche se piccolino, veniva evidenziato da una fascia argentata che le passava sotto il seno, scarpe con tacco a spillo 13 nere lucide con il tacco pieno di strass. Al collo un girocollo di diamantini le impreziosiva la pelle e faceva pendant con il bracciale di strass e la sua pochet sempre argentata. Al suo viso, molto bello di per se, aveva dedicato un filo di trucco ed aveva messo in risalto le sue labbra carnose colorate di rosso fuoco, i capelli raccolti in uno chignon sulla nuca ed impreziositi con fiorellini di strass che la ...
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