1. Un pomeriggio di ripetizioni 3.0 - quella sera a casa


    Data: 19/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Istanbul, Fonte: EroticiRacconti

    ... orgasmo. Più di uno!” concluse infine, sospirando.
    
    Sara ascoltò il racconto della figlia. Aveva capito dove sarebbe arrivata, ma voleva sentirglielo dire. Pensò sarebbe stato meglio per lei: esprimerlo le avrebbe tolto quel peso che si portava appresso.
    
    Ci fu silenzio. Non si resero conto di quanto tempo passò. Non molto in realtà, ma alla ragazza sembrò un’eternità.
    
    “Che stai pensando?” Sara si sentì rivolgere questa domanda. Il tono di voce sembrava quello di un condannato, in attesa di una sentenza definitiva. Francesca, infatti, voleva capire cosa le passasse per la testa, dopo una rivelazione di quel tipo.
    
    “A nulla, piccola” fece una pausa “Hai detto ‘piedi femminili’: significa che quest’esperienza l’hai avuta con una ragazza?” chiese.
    
    “Beh, sì…” rispose Francesca.
    
    “E, ti andrebbe di dirmi chi è?”.
    
    “Preferirei di no, al momento. Scusami”.
    
    “Non preoccuparti” disse paziente Sara alla figlia.
    
    La vide abbassare lo sguardo, probabilmente si era rigettata in quel vortice di pensieri, ripensando alla sua esperienza, a quella nuova consapevolezza, rafforzatasi dopo essersi aperta con la lei.
    
    Si rese conto che aveva ancora i piedi accavallati, e di stare ancora roteandoli, a pochi centimetri dalla figlia.
    
    “Prima non hai risposto alla mia domanda: ti piacciono in miei piedi?” chiese Sara.
    
    “Molto, hai appena messo quello smalto?” rispose la figlia.
    
    “Proprio questo pomeriggio, appena rientrata dal lavoro”.
    
    “Ti sta benissimo!”
    
    “Grazie, ...
    ... gioia!” sorrise Sara.
    
    Osservò la figlia, la vide molto più rilassata. Fu così, che decise di provocarla.
    
    “Cosa faresti ai miei piedi?”
    
    “Come?! Che dici? Non potrei, sei mia madre!” rispose lei, spiazzata da quella domanda.
    
    “Ma se non lo fossi? Sono sempre una donna. Anch’io ho dei gusti sessuali, e anch’io amo avere orgasmi!”
    
    Il modo diretto e senza fronzoli di Sara, lascio la figlia basita e senza parole.
    
    “Rispondimi sinceramente” continuò la donna.
    
    “Ecco… li bacerei, li solleticherei soprattutto. Ma dopo vorrei lo stesso” disse Francesca.
    
    “Beh, sono lì vicino a te…” replicò Sara, lasciando intendere un invito implicito a darsi da fare.
    
    Francesca esitò. Era sua madre, le sembrava assurdo e sbagliato allo stesso tempo.
    
    Ma quella cosa aveva preso una piega talmente forte, che la parte razionale della ragazza fu sopraffatta da quella istintiva, che la spingeva in tutt’altra direzione.
    
    Prese metaforicamente a calci l’ultimo dei freni inibitori, e allungò le mani verso i piedi della madre.
    
    Non erano né caldi, né freddi. Aveva un arco plantare lievemente più cavo del normale, ma questo le donava una bella curva. Iniziò a farle un leggero solletico sotto entrambe le piante, che tendevano a fuggire da quelle diaboliche unghiette. La madre, non voleva darle soddisfazione, e cercava di trattenere le risate, sussultando ed emettendo degli sbuffetti di tanto in tanto.
    
    “Non ce la faraahahi!” disse la madre, ma facendolo, si rese conto di essere quasi ...