1. Un pomeriggio di ripetizioni 3.0 - quella sera a casa


    Data: 19/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Istanbul, Fonte: EroticiRacconti

    ... fosse il modo migliore per un’eventuale confessione.
    
    Su questa riflessione, si spogliò ed entrò in doccia.
    
    Non poté fare a meno di toccarsi, mentre riviveva quei momenti.
    
    Chiuse gli occhi e tornò con la mente sul letto di Jenny. La rivide aggrapparsi alle lenzuola mentre lei le assaggiava gli umori, penetrando con la lingua dentro la vagina e accarezzandole il clitoride.
    
    Sentiva la sua dolce risata, intervallata da mugolii di piacere, mentre le sue dita scorrevano su e giù. Lungo le piante dei piedi. Si rese conto che solleticarla, le aveva dato una carica emozionale che mai avrebbe potuto immaginare. Realizzò che era arrivata a chiedere lo stesso trattamento, godendone enormemente!
    
    Sull’onda di questo tsunami emotivo, contrasse il corpo e ansimò pesantemente quando l’ennesimo orgasmo della giornata l’avvolse, al che finì seduta sul pavimento della doccia, dove rimase alcuni minuti, prima di rialzarsi e terminare il tutto.
    
    Sara stava portando i piatti di spaghetti sul tavolo in salotto, quando arrivò sua figlia.
    
    Notò che indossava già il pigiama ed era a piedi nudi, pertanto concluse che non sarebbe di certo uscita quella sera.
    
    Sara, invece, era in tenuta da casa. Indossava pantaloni di tuta grigio chiaro e una t-shirt color asfalto. Ai piedi misura 38 portava un paio di semplici ciabatte aperte con lieve rialzo dietro.
    
    Non aveva la struttura fisica di Francesca, alta e longilinea.
    
    La sua statura, infatti, era 1,68 m, ma gli anni del nuoto, ...
    ... agonistico prima e amatoriale poi, le avevano permesso di mantenere un ottima forma fisica, tonica e muscolosa ma non esagerata, anzi: aveva delle curve da fare invidiare molte donne.
    
    Età 42 anni, ma portati alla grande.
    
    Dopo aver terminato l’ottima cena, Sara e la figlia si fiondarono sul divano ad angolo. Aveva una dimensione molto tattica, nel caso le persone fossero state due: entrambe, infatti, avrebbero potuto stendere le gambe.
    
    Così fece Sara, che prese posto sul lato destro, sfilò le ciabatte e allungò le estremità verso il centro del divano; Francesca, invece, si sedette proprio nel posto centrale. Non si distese, preferì porsi a gambe incrociate.
    
    Optarono per una commedia romantica e spensero le luci, lasciando solamente alla televisione, il compito di illuminare la stanza.
    
    Trascorsero 20 minuti, il film stava per entrare nel vivo.
    
    Francesca ne era assorta, se non fosse che qualcosa le fece distogliere l’attenzione: sua madre, infatti, con le gambe incrociate, muoveva lentamente i piedi in senso antiorario, arricciando le dita di tanto in tanto.
    
    All’inizio ne fu distratta, poi quasi ipnotizzata.
    
    Si rese conto di non riuscire a distogliere lo sguardo da quella sensuale e provocante danza: sensuale, perché aveva dei modi fantastici; provocante, perché quel movimento la induceva a sfiorarli.
    
    Che cazzo stai facendo? si disse, volgendo lo sguardo nuovamente alla tv.
    
    Sono i piedi di tua madre! Non puoi! Non puoi eccitarti per questo! continuò a ...