1. Un pomeriggio di ripetizioni 3.0 - quella sera a casa


    Data: 19/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Istanbul, Fonte: EroticiRacconti

    ... ripetersi nella sua mente.
    
    Ma al cuore non si comanda!
    
    Constatò, infatti, che le erano aumentate le palpitazioni e i respiri, seppur in modo contenuto, si fecero affannosi.
    
    Ma che mi sta succedendo? pensò, riprendendo il dialogo con sé stessa.
    
    Perché i suoi piedi? Perché lei? sembrò urlare disperatamente al suo inconscio.
    
    Decise di proseguire il film, invano.
    
    La “danza” proseguiva, come se quei piedi smaltati di rosso fossero consapevoli di quello che stavano alimentando, e vi avessero preso gusto.
    
    Ehi Francy? Non vorresti toccarci? Siamo molto sensibili!
    
    Se avessero parlato, avrebbero detto questo, e chissà che altro.
    
    A Sara, pur concentrata sul film, non sfuggì il fatto che la figlia stesse avendo un atteggiamento un po’ inusuale, al che si rivolse a lei, chiedendo: “Piccola, è tutto ok?”
    
    “Eh? Cosa? Sì, sì… perché?” fu la risposta.
    
    Sara ebbe la conferma che qualcosa c’era, troppo rapida la risposta, troppo alto il volume della voce.
    
    “Mi parevi distratta, sembrava mi fissassi i piedi…”
    
    “Come? No, no, che dici? I piedi? Perché dovrei??” ribatté la ragazza, in un palese stato d’imbarazzo.
    
    Aveva fatto centro al primo colpo! A Francesca piacevano i piedi? Ok, e allora?
    
    “C’è qualcosa che vorresti dirmi?” continuò Sara, conscia di aver toccato un punto importante. Non che lo facesse per soddisfazione, ma doveva sapere. La sua piccola poteva sfogarsi con lei.
    
    “Ti piacciono i miei piedi?” fece ancora.
    
    Francesca era in preda ...
    ... all’imbarazzo, non riusciva ad incrociare lo sguardo della madre, era la sua ultima barriera: sapeva che avrebbe potuto leggerla come un libro aperto.
    
    “…ecco…io... io credo di esserne eccitata…” fece una pausa “…sono attratta dai piedi femminili…”
    
    Sua madre la fissò, non vi era rimprovero o sorpresa, in quello sguardo.
    
    Francesca lo percepì, avvertendo quella sensazione di leggerezza dopo una confessione.
    
    “Per un attimo ho temuto il peggio” disse lei “non hai nulla di cui vergognarti, ognuno è attratto sessualmente da qualcosa, stai tranquilla, ok?” concluse con un sorriso.
    
    Ci fu una breve pausa.
    
    Quindi la donna riprese il discorso.
    
    “Vorresti parlarne?” chiese
    
    “…è un po’ imbarazzante…” rispose la ragazza.
    
    “Beh, provaci… a me puoi dirlo. Ci siamo sempre dette tutto. Per esempio, cosa ti fa eccitare?”
    
    “Scusa?!”
    
    “Poco fa hai detto che credi di esserne eccitata… cos’è che te lo fa provare?”
    
    “Mi prometti di non giudicare?”
    
    “Non l’ho mai fatto”.
    
    “Il solletico”.
    
    “Il solletico… riceverlo intendi? Oppure preferisci essere tu a farlo?”
    
    “Adoro farlo, mi manda su di giri! Mentre riceverlo, beh… è una tortura, dolce e spietata ma… ecco…” s’interruppe Francesca. Stava per vuotare il sacco. Era il passo successivo.
    
    “…qualcuno me l’ha fatto e questo…insomma…” proseguì la frase con lo sguardo, un gioco di espressioni, voleva fosse la madre a dire quella parola.
    
    “Insomma?” incalzò la donna.
    
    “Il solletico ai piedi mi ha portato ad avere un ...