1. Tanto va il gatto a largo (2)


    Data: 17/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Osama, Fonte: EroticiRacconti

    ... riceverlo. Voltai lo sguardo a destra e vidi sul comodino un altro pacco di preservativi (ma ne avevano uno in ogni camera?!) e una cartolina della basilica di San Pietro con un bacio disegnato sopra la cupola (probabilmente mandata dalla moglie, forse era una metafora riferita al “cupolone” del marito).
    
    Richiusi gli occhi e continuai a godermi l’abile lavoretto che mi stava facendo, poi improvvisamente si staccò e iniziò a infilarci prima uno, poi due ed infine tre delle sue nodose dita; ormai il mio buco aveva iniziato a pulsare, di tutta risposta esclama: “Vuoi che ci appoggi “er Cupolone”?! ho visto il tuo sguardo stranito sulla cartolina”; ecco spiegato il riferimento a San Pietro, effettivamente la sua cappella meritava questo epiteto.
    
    Io quasi più per scena risposi: “provaci, però fai piano altrimenti mi spacchi!”
    
    A:” Ma, penso che tu non abbia problemi ad accoglierla! Eh eh eh…”
    
    Poggiò la sua grossa cappella sul mio ano, giusto per farmi tastare la consistenza, sputò sopra il mio buco un po’ di saliva e con la mano destra afferrò la confezione di condom, ne prese uno, lo aprì e se lo srotolò sul cazzo per tutta la sua lunghezza, durante l’operazione io mi preparavo mentalmente per riuscire a prenderlo (certò non ero vergine, ma con certe dimensioni non ci si abitua mai!).
    
    A:” Vuoi un po’ di gel? Dovrebbe essere nel comodino di mia moglie, alla tua sinistra!”
    
    Io: “Sputaci un’altro po’ e dovrebbe essere ok!”
    
    Alessio fece colare un bel po’ di ...
    ... saliva, si umettò per bene la punta e iniziò a spingere lentamente, io per agevolare l’operazione spingevo in fuori e con le mani mi tenevo aperte le chiappe, dopo alcuni secondi la cappella ruppe il primo anello anale, fortunatamente in quella posizione avevo la faccia schiacciata sul materasso e il mio grido venne così attenuato.
    
    A:” tranquillo, il grosso è fatto, e non aver paura di disturbare i vicini… intanto non ci sono!”
    
    Consapevole che in realtà c’era un altro step da superare, e tranquillizzato dalle sue parole, mollai le mie chiappe e mi tirai su a pecorina: “ok! Prosegui!”
    
    Con un solo colpo di reni me lo ficcò tutto dentro, io non ebbi nemmeno il tempo di reagire e esclamai solo un forte AHH; dalla parete accanto di risposta si sentì un MIAO, già il mio povero gattino, mi ero completamente scordato di lui!
    
    Povero era anche il mio culo! ormai era riempito come un tacchino del ringraziamento; rimanemmo così per qualche istante, in modo da farmi abituare all’ingombrante presenza. Guardavo il riflesso sullo specchio, entrambi avevamo tutti i muscoli tesi, le mie mani ben piantate che serravano il lenzuolo, le sue appoggiate sui miei fianchi quasi per non farmi scappare o indietreggiare, io a quattro zampe e lui in piedi completamente attaccato al mio culo.
    
    Abituatomi e lui sentendo il mio ano rilassarsi e “mollare” la morsa, iniziò lentamente a fare avanti e indietro prima estraendo pochi cm poi sempre di più mantenendo il ritmo lento e cadenzato; io ero in ...