1. Appuntamento involontario


    Data: 06/11/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sul lungomare me lo trovai davanti con altri quattro ragazzi. Mi salutò allegramente chiedendomi che cosa facessi tutta sola, mi propose se volessi unirmi a loro. Io dissi di no, dato che stavo per rientrare e lui colse al volo l’occasione dicendomi che m’avrebbe accompagnato.
    
    Io ero troppo presa dai miei problemi, per notare che sostanzialmente mi stava facendo una corte spietata cosicché accettai tranquillamente. Faceva freddo e camminando a fianco a fianco mi sentii infilare il suo braccio sotto al mio con una tale naturalezza che non mi diede per nulla fastidio, anzi, mi scaldò il cuore. Io avevo giurato a me stessa mai più uomini, però in fondo Giacomo non era un uomo, perché io non lo vedevo sotto quell’aspetto, visto che era più piccolo di me di dieci anni e lo guardavo più come fratello che come altro. Lui aveva sempre qualcosa da dire e presa da quell’allegro parlottio accettai di farmi accompagnare a casa. Era quasi ora di cena e quando arrivammo sotto casa gli proposi di salire, lui sorrise e mi disse d’aspettare soltanto un attimo, perché doveva avvisare che non sarebbe rientrato a casa per cena. Io m’accorsi solamente allora, che forse non era il caso, poiché me ne sarei potuta pentire, per il fatto che avvertivo una fondamentale e una sostanziale diversità tra di noi, perché io, infatti, non mi sarei mai sognata d’avvisare né d’informare i miei genitori che non sarei rientrata, in quanto loro non erano abituati a simili situazioni. Ormai però era fatta, al ...
    ... momento mi sembrava scortese e sgarbato dirgli che avevo cambiato idea, cosicché a quel punto lo feci salire. Lui era così allegro e gioviale, discorreva molto e coinvolgeva in una maniera sensazionale. Io organizzai sennonché un veloce spuntino e tirai fuori unna bottiglia di Prosecco da bere come aperitivo, nel tempo in cui il convito riscaldava sul fuoco ci adagiammo sul canap&egrave ad assaporare il Prosecco, mentre lui mi narrò tutto d’un fiato le personali vicende di tutta la sua famiglia: cugini grandi e piccoli, madre, padre, sorelle e fratelli, zii e zie, mi parlò di Serafino, lo zio che m’aveva aiutato per la questione della macchina, una persona davvero speciale a suo dire e indubbiamente lo era per tutto quello che aveva compiuto per me, anche se non io non lo avevo più rivisto. Continuammo a bere, scendendo sempre più nell’allegria con i suoi racconti e sugli episodi della famiglia, poi ci trovammo a ridere uno di fronte all’altra, con le facce talmente vicine che finimmo con le bocche unite in un emozionante bacio.
    
    Lui era molto affettuoso, aveva un modo di baciare insolito da ragazzo che non aveva nulla a che fare con un bacio d’un uomo cresciuto, si coglieva il sapore acerbo e prematuro di ragazzo, l’indecisione e l’insicurezza, tenuto conto che avevamo dieci anni di differenza, visto che io con il sesso non &egrave che avessi molta esperienza, avendo avuto unicamente un solo matrimonio per giunta sfociato peraltro malamente. Lui iniziò ad accarezzarmi le ...
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