1. Le mutandine dell’amica di mia figlia (cap finale)


    Data: 06/11/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: PifferaioMagico, Fonte: EroticiRacconti

    ... dea russa con gli occhi azzurro ghiaccio e le labbra rosso intenso. Indossa un tubino blu scuro, un paio di autoreggenti a rete color carne e delle décolleté tacco dodici, dello stesso blu intenso del vestito.
    
    — Buonasera, mister.
    
    Il tono è elegante, dolce. Per essere una mistress, è più una gran figa che una padrona minacciosa. Non rispondo, non sapendo come sempre quale possa essere la risposta giusta. La mistress non sembra fare caso al mio silenzio. Mi gira intorno incuriosita, osserva i particolari, vuole giudicare la figura nell’insieme. Poi infila due dita nel cappio della corda, graffiandomi la pelle dei testicoli con le unghie. Ma non sembra farlo apposta, è più un test per verificare il nodo fatto da Veronica.
    
    — Bene bene — dice lei, dopo circa un minutino — la prima prova mi sembra superata.
    
    Veronica ringrazia sorridendo. Sembra già conoscere la mossa successiva. Accosta una sedia davanti alla mia faccia e si inginocchia per guardare la mia espressione di incertezza.
    
    — Tesorino, ora devi adorare i miei piedini. Per bene, sopra e sotto. Prima dedicandoti ai sandali e poi alle mie piccole dita sudate.
    
    Annuso, lecco, strofino con le labbra e la lingua tutti i centimetri di cuoio, suola e pelle umana che mi si parano di fronte. Mi inebrio di profumi legnosi e orientali, così come di odori forti che richiamano l’afrore di un armadietto da palestra sportiva. Poi, superata la seconda, arriva la terza di prova. Quella che lascia il segno in tutti i ...
    ... sensi.
    
    La mistress sparisce per un attimo e poi ritorna con in mano un frustino nero da dominatrice. Veronica lo prende e si mette alle mie spalle.
    
    — Che bel sederino che hai, tesoro — dice accarezzandomi il profilo dei glutei.
    
    Le frasi che escono dalla bocca della diciottenne sono didascaliche in maniera plateale, plasticamente tratte da dialoghi di film porno. Si capisce che ha imparato un copione a memoria e che, di fronte alla sua esaminatrice, preferisca andare sul sicuro.
    
    — Ora mi conterai forte ogni scudisciata, vero?!? Sai contare fino a mille..??
    
    Come al solito la sua azione precede la mia reazione. Non riesco a dire “certo padrona” che già il mio culo vergine viene a contatto con la frusta. La prima fiammata è rapida e sibilante! È l’inizio di un tunnel da cui non vorresti mai uscire.
    
    Alla fine - dopo una quarantina di colpi sventagliati in quattro riprese da dieci - è la mistress a dire “basta così”.
    
    — Sei perfida al punto giusto, mia cara — dice la padrona, rivelando una erre francese e aggiungendo una frase enigmatica.
    
    — Il primo progetto è senz’altro superato.
    
    Progetto? Questa parola mi rimbomba come un’interferenza dell’assurdo. Il mio essere schiavo sarebbe un “progetto”? La lezione subita era qualcosa di studiato a tavolino? Magari con un copione tracciato in power point?
    
    La mistress si avvicina a Veronica e la bacia sulla bocca. Rossetto su rossetto, poi una carezza materna su una guancia.
    
    — E ora vediamo come te la cavi nel ruolo ...