1. Il contratto


    Data: 31/01/2019, Categorie: Cuckold Sesso di Gruppo Lesbo Autore: aliasir, Fonte: RaccontiMilu

    ... gliela mando.
    
    Mi chiedono: siete entrambi lì?
    
    No, rispondo. Sono solo.
    
    Anche io sono curioso di sapere chi c’è dall’altra parte, ma non chiedo.
    
    E loro non mi dicono.
    
    Mi dicono che accettano di incontrarci. Ma prima dobbiamo rispondere ad un questionario.
    
    Segue una lunga lista di domande.
    
    Mi rimetto la maglietta e mi siedo. Il cazzo sempre duro, il cetriolo appoggiato vicino alla tastiera, ancora bagnato e lucido di umori.
    
    Mentre leggo e rispondo ogni tanto lo lecco desiderando che fosse un cazzo di carne.
    
    Nome, età, peso, taglia (per lei anche misura della coppa), capelli (per lei lunghi, corti, colore)?
    
    Lui: Mauro, 40anni, 76 kg, 48/50 castani, capelli corti, castani.
    
    Lei: Eleonora, 32 anni, 54 kg, taglia 44, 3a piena, capelli lisci, lunghi, rosso scuro.
    
    Accettano di essere sottomessi ed eseguire ordini e capricci dei loro padroni, Roberto e Simona?
    
    Sono consapevoli che possono essere loro richiesti servizi di natura sessuale, anche separatamente, da entrambi i padroni?
    
    Disponibilità ad essere legati?
    
    – ad essere umiliati verbalmente?
    
    – ad indossare indumenti forniti dai padroni?
    
    – a massaggiare, con mani, corpo o lingua, ogni parte del corpo dei loro padroni?
    
    – a praticare rapporti orali fino al piacere?
    
    – a ingoiare sperma?
    
    – a ricevere sputi?
    
    – a ricevere urina ? sul corpo? sul viso? in bocca?
    
    – ad essere sottoposti a clisteri?
    
    – ad essere sottoposti a sodomizzazioni e dilatazioni?
    
    – ad essere ceduti ...
    ... ad altri padroni?
    
    – ad essere frustati, schiaffeggiati in caso di mancanze?
    
    La freddezza del questionario mi eccitava, da un lato, dall’altro un po’ mi impauriva. Risposi si a tutto, ma dissi che nessuno di noi amava il dolore fisico e che per quanto riguarda l’essere ceduti ad altri padroni non lo potevamo escludere, ma forse essendo la nostra prima esperienza del genere la cosa era un po’ prematura pensarla.
    
    La risposta fu che era tutto solo un gioco. Che eravamo liberi di recedere in ogni momento. Bastava stabilire una parola salvezza che avremmo potuto pronunciare quando ritenevamo di aver raggiunto un limite insuperabile.
    
    Tuttavia, l’uso di questa parola, dovevamo esserne consapevoli, avrebbe, totalmente e irrevocabilmente, chiuso la nostra interazione.
    
    Era una sorta di tutto o niente, in sostanza. Non è ricorrendo alla parola salvezza avremmo potuto stabilire una specie di elastico di momento in momento.
    
    Se accettavamo di giocare avremmo giocato il loro gioco, oppure non avremmo giocato. Punto.
    
    Accettai.
    
    La parola salvezza era “fiordaliso”.
    
    Diedi il numero del mio cellulare. Mi dissero di fare in modo, l’indomani alle 21, quando avrebbero chiamato, che ci fosse anche mia moglie.
    
    Ora in effetti il problema era convincere lei. Mauro racconta tutto alla moglie Eleonora, che è dubbiosa, ma decidono di accettare un appuntamento.
    
    loro, i padroni, sono molto affabili e affascinanti. e anche chiaramente benestanti. lo testimonia la bella villa ...