1. L'amante prof. 1 - “sappiamo entrambi come andrà a finire, non appena avremo modo di vederci da soli”


    Data: 05/11/2017, Categorie: Tradimenti Autore: siempreganas, Fonte: Annunci69

    ... altolocate. Probabilmente però non era soddisfatta sotto ogni profilo, perché dopo essere entrata timidamente nella mia macchina, senza che ci dicessimo altro, cominciammo a baciarci quasi violentemente. Il suo maglioncino di angora verde si stringeva su un seno sodo, teso, che presto si offrì alla mia bocca. Non era una ragazzina, era anzi più grande di me di un paio di anni, sopra la quarantina. Eppure, spogliata dalla vita in su, sembrava una dea prosperosa, una diana pronta a farsi cacciare, come una gazzella che si abbandona al leone. Ansimava e già la sapevo bagnata. Volli verificarlo slacciandole i pantaloni. Le mutandine erano zuppe, e non esitai a ubriacarmi del loro profumo. Tirai ai piedi i vestiti e lei si liberò di una scarpa per potersi sfilare ogni impedimento. Voleva spalancare le gambe alla mia bocca. E io mi ci immersi. Per prima cosa leccai ogni umore, che colava dal pube fino al buco del culo, solleticandole con la lingua le labbra interne ed esterne. Poi mi concentrai sul clitoride, quella piccola sfera magica di carne e desiderio. Lo coccolavo facendogli piccoli cerchi intorno con la punta della lingua, per non sovrastimolarne il sensibilissimo apice. Mi ero accorto che mi chiedeva, con i sinuosi movimenti delle anche, che continuassi a titillarle il buchino del culo. Mentre lavoravo con la lingua infatti usavo le dita per penetrarla. Il medio, che le accarezzava l'ano, ne fu quasi risucchiato. Lo voleva. Voleva sentirlo dentro, desiderava che lo ...
    ... spingessi fino in fondo e lo muovessi piano dentro e fuori. Mi ha sempre eccitato da morire stimolare il culo di una donna, e parve accorgersi di questa corrispondenza di passioni al culmine. Sembrava impazzita, si scostò e mi spinse indietro. Lo voleva. Mi slacciò frettolosa, lo tirò fuori dai boxer - era durissimo, grande, e ne fu piacevolmente colpita - e come se lo pregustasse indugiò un secondo prima di ingoiarselo. Sì, perché sembrava che non volesse lasciarne neanche un centimetro fuori, voleva farlo suo, appropriarsene, riempirsi la bocca del suo sapore, della sua virile turgidità, ripercorrere le sue forme irregolari, il glande, la vena spermatica, i testicoli. Stavo per venire, ma lei aveva un inconsapevole pieno controllo della situazione. Divenne delicata, mi accompagnò fino al ristabilimento dell'equilibrio. Non ci sarebbe bastato. Dovevamo scoparci, venire insieme, esplodere congiungendoci. Così avvenne. Eravamo nudi. Lei totalmente, tranne i brandelli che le erano rimasti attaccati alle caviglie. Io solo nella parte inferiore. Avevo tolto pantaloni scarpe e calzini, ma ero rimasto con il maglioncino sul torace. Cercai il preservativo: non potevamo rischiare nulla, entrambi accoppiati, lei addirittura sposata, ma soprattutto volevo pensare ad altro che a penetrarla, godere liberamente senza nessuna preoccupazione. Mi infilai lo scacciapensieri, lei allargò le braccia e le gambe per accogliermi, e finalmente entrai dolcemente. Mi muovevo come volessi massaggiarla, ...