1. Senza via di scampo


    Data: 05/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Sensazioni Autore: M_Hyde, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’insetto impertinente, ma le sue dita cozzarono contro qualcosa di metallico, si girò di scatto a bocca aperta e fece appena in tempo a vedere una lama quando qualcosa la colpì così violentemente in volto da farla prima barcollare sui tacchi alti e poi cadere seduta per terra tra lo sportelo aperto e l’abitacolo dell’Audi.
    
    -‘Zitta, troietta! Questo è stato solo un assaggio e se provi a fare il minimo rumore ti farò male davvero.’-
    
    Ora il coltello premeva con la punta sotto il suo mento.
    
    Daniela non capiva se era più stupefatta o terrorizzata. Davanti a lei la voce roca e decisa proveniva da sotto un cappello da baseball che non celava ma lasciava in ombra un viso dai capelli scuri e con un accenno di barba. Non lo aveva sentito o visto arrivare, come non aveva visto il ceffone che l’aveva colpita in pieno volto, ma quello lo aveva sentito, eccome. Aveva tutta la guancia che le pizzicava, anche se probabilmente era troppo agitata per provare dolore.
    
    Cercò di farsi forza e riacquistare un minimo di lucidità. Pensare che qualcuno avesse assistito alla scena sarebbe stato chiedere troppo. Doveva cercare di guadagnare tempo.
    
    -‘Hai capito cosa ti ho detto, troietta?’- ringhiò l’uomo.
    
    -‘Sì”- farfugliò lei. ”Stai calmo, ti darò tutto quello che vuoi. Non ‘non c’è bisogno di farmi male.’-
    
    -‘Questo lo vedremo.’ ‘ rispose minaccioso.
    
    Forse voleva solo rapinarla. Se la sarebbe cavata con un po’ di soldi rubati, una denuncia e un po’ di mal di denti. Forse voleva ...
    ... salire in ufficio e farle disinserire l’allarme’doveva cercare una scusa per evitare che questo succedesse. Forse poteva dire che l’allarme lo controllava l’agenzia della sicurezza e che era temporizzato.
    
    -‘Sali in macchina.’-
    
    Come in macchina? Daniela fu presa alla sprovvista.
    
    -‘Co’Cosa?’- Chiese con un filo di voce.
    
    Il coltello premette più forte contro il suo mento. Faceva male a tal punto che Daniela pensò stesse incidendole la carne.
    
    -‘Allora, troietta, te lo spiego con calma perché oggi sono buono: il dolore parte dal basso e lo posso fare arrivare all’infinito. Il ceffone che ti sei presa era il primo gradino. Ogni volta che mi fai ripetere una cosa lo alzo di un livello. Ubbidiscimi e resterai viva. E’ chiaro?’-
    
    Daniela aveva lo sguardo vitreo negli occhi sbarrati dal terrore e il cuore che sembrava trovasse insopportabile starle rinchiuso nel petto.
    
    Si limitò a sibilare un sì tra i denti stretti per la paura di muovere la mandibola e sentire la punta del coltello affondare ancora di più.
    
    Sempre con il coltello puntato, si puntellò con le mani sul cemento del parcheggio e poggiò il sedere sul sedile di guida. Non capiva se lo sconosciuto voleva che si mettesse al posto di guida o in quello del passeggero. Era frastornata e le girava la testa.
    
    Click-click-click!
    
    Prima che capisse cosa stava succedendo, nell’altra mano dell’uomo erano comparse delle manette, che ora erano saldamente chiuse intorno alle sue caviglie.
    
    Daniela guardò l’uomo ...
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