1. Un insolito pomeriggio


    Data: 26/01/2019, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: Dedalus, Fonte: RaccontiMilu

    ... aveva ancora un po’ di tempo tutto per sé e nulla da fare per un paio d’ore. Aveva tutto il tempo per annoiarsi, finalmente.
    
    La luce e il calore del sole, fuori dalla finestra aperta, erano ancora forti, un leggero venticello muoveva le tende e asciugava il sudore sulla pelle delle gambe di Martina. Ebbe come un brivido e si stupì di vedere la sua mano indugiare sulla pelle liscia, compresa tra l’elastico superiore degli slip e il bordo inferiore della maglietta. L’indice e l’anulare della sua mano destra disegnavano dei piccoli cerchi intorno all’ombelico. Martina stupita sentì i capezzoli indurirsi sotto la stoffa e fare capolino.
    
    La cosa la eccitò e chiuse gli occhi. Da quanto non si toccava? Da un sacco di tempo, le sembrava.
    
    Prima di andare a vivere con Alberto si masturbava con una certa frequenza, le piaceva e non ci trovava nulla di male. Da quando viveva con Alberto le occasioni erano diminuite, a volte capitava che ognuno si toccasse davanti all’altro, ma più come un intermezzo, un gioco, un espediente per aumentare il piacere che più tardi si sarebbero dati reciprocamente. Non era la stessa cosa.
    
    All’improvviso Martina capì di avere una voglia matta di toccarsi, come faceva una volta. Voleva godere da sola. Ma, più di ogni altra cosa, sentiva che aveva bisogno di astrarsi nel piacere, di rilassarsi, lasciando da parte i casini sul lavoro, la stanchezza della giornata, la spossatezza dovuta al caldo, i problemi che ultimamente aveva con Alberto.
    
    La ...
    ... sua mano sinistra salì, quasi senza che se ne accorgesse, lungo il corpo, fino a fermarsi su un seno. Martina riusciva a sentirlo sotto di sé, libero dalla costrizione del reggiseno, con il capezzolo che cominciava a inturgidirsi. Piano piano lo strinse da sopra la maglietta.
    
    Martina aveva ventotto anni e una seconda soda e di cui andava molto fiera. Quando si guardava allo specchio le sue tette svettavano, piene e rotonde, i capezzoli duri si ergevano in tutta la loro bellezza. In quel momento si strinse il seno, mentre con le dita si pizzicava un capezzolo attraverso il tessuto. Sentiva che l’altro si stava indurendo, reclamava attenzioni, le faceva quasi male.
    
    Con la destra, che aveva continuato a danzare nelle vicinanze del ventre, alzò l’elastico degli slip e vi infilò la mano, allargando un poco le gambe. Sentì il clitoride pulsare e i peli del pube umidi. Non aveva ancora iniziato e già era bagnata ed eccitata. Con il pollice e l’indice cominciò a massaggiarsi il clitoride, con movimenti circolari che presto diventarono più intesi e veloci. Anche il respiro cominciò ad accelerare, mentre la mano sinistra si era spinta ad alzare la maglietta e a massaggiare il seno nudo, prima il destro e poi il sinistro.
    
    Martina decise che non aveva voglia di pensare a nulla. Era abbastanza eccitata, però non voleva venire così, velocemente. Rallentò il ritmo, resistendo alla tentazione di infilarsi prepotentemente un dito nella vagina bagnata e raggiungere il piacere.
    
    Quando ...
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