1. Viaggio a roma - 5 (non tutte le ciambelle escono col buco)


    Data: 25/01/2019, Categorie: Etero Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69

    VIAGGIO A ROMA - 5 (non tutte le ciambelle escono col buco)
    
    Mi svegliai che era già quasi sera. Avevo dormito un’intera giornata e mentre ancora indugiavo sotto le lenzuola pensando e ripensando alle mie fortunate conquiste romane, di colpo mi ricordai che mio padre prima che io partissi si era raccomandato che portassi i suoi saluti a un suo vecchio amico, il signor Bianchi.
    
    Fatta con cura la mia toeletta me cercai di ritrovare le forze spese con una bella cenetta in un ristorantino vicino. Dopo aver cenato telefonati a questo signor Bianchi : una delle persone più noiose che mai mi fosse capitato di conoscere. L’unico interesse della sua grigia vita era collezionare soldatini di piombo.
    
    Dopo neanche due minuti di formali domande sulla salute dei miei, si offrì di accompagnarmi a visitare una mostra di miniature militari. Ce n’era per tutti i gusti e di tutte le epoche dai soldati romani ai piloti dell’era spaziale. Quando capii dove sarebbe andata a finire la mia serata, addussi la solita scusa dell’appuntamento preso in precedenza. “Oh, quanto mi dispiace, caro amico, che lei debba andare. Finalmente avevo trovato una persona interessata al mio hobby; non è certo con mia moglie che riesco ad avere questo genere di conversazione. Da lei non c’è verso di farsi ascoltare. Lei vuole parlare solo di vestiti e di tutte quelle stupidaggini che le donne si mettono addosso…”. Come la capivo questa donna!
    
    Essendo riuscito a liberarmi, non senza fatica da questo tipo ...
    ... davvero stancante, stavo per uscire dallo stabile quando mi sentii trattenere per un braccio. “Lei è Gio, non è vero?”.
    
    Dei jeans incollati alle anche, sul ventre e sulle cosce, un maglione girocollo a coste larghe che sembrava non riuscire a contenere l’arrogante spinta di due seni di marmo; una sconosciuta era davanti a me.
    
    Alla mia espressione attonita aggiunse “Ero nella stanza da bagno quando lei ha suonato a casa mia. Sarei ben presto venuta a raggiungervi ma quando ho sentito mio marito che attaccava ancora una volta a raccontare la solita storia dei soldatini, ho preferito guadagnare la porta e andarmene a fare un giro”. Scuoteva la testa, qualche ricciolo biondo ondeggiava sulla sua fronte che, alta e bombata, chiudeva un viso da divinità nordica.
    
    I suoi occhi diventavano fiammeggianti di collera “Signore, lo sa che mio marito è capace di passare intere giornate e intere notti a risistemare per la centesima volta la sua collezione di soldatini? Lo sa che a volte ho l’impressione che non si ricordi neanche della mia esistenza?”. Fremeva di rabbia “Mi dica in tutta sincerità, le sembro meritare, alla mia età, un simile continuo oltraggio?”.
    
    Preso alla sprovvista io ancora non ero riuscito ad aprire bocca. Riuscii a malapena a rassicurarla sul vero effetto del suo fascino. “Tanto peggio per quell’idiota”, continuò, “in fondo l’avrà voluto lui…”. Mi spinse di nuovo nel portone “La mia cameriera è partita oggi, saliremo nella sua stanza e lei avrà modo di ...
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