1. Realtà e fantasia


    Data: 22/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Ezio, Fonte: EroticiRacconti

    ... un lattaio, un benzinaio e poche tende, quelle rettangolari che un bagnino anziano e tutto rugoso per il sole preso tutta la vita, spostava seguendo il sole.
    
    Quando mi presentai all’albergo, una gentile signora (scoprii dopo che era la moglie del proprietario) mi ricevette con tanta cortesia, allegria, tipiche dei romagnoli e mi disse che la mia camera era la 24 al secondo piano. Mi disse che il mio “coinquilino” era già arrivato.
    
    Presi la mia borsa con dentro tutto l’occorrente (mia mamma mi avrebbe dato un baule pieno di vestiti, magliette, scarpe eccetera), ma io avevo vinto la battaglia e mi ero portato 4 magliette, un pantalone lungo oltre quello che avevo addosso e un paio di scarpe ed uno di sandali. Ero al mare, mica in America!
    
    Salii le scale con tanta emozione, la mia prima volta da solo! Mi sentivo grande, indipendente ma ero un ragazzo che non era mai stato prima da solo, che avrebbe dovuto finire la scuola e fare ancora la naja ed inoltre, ai miei tempi, la maggior età si raggiungeva ai ventun anni.
    
    Infilai la chiave nella toppa e…non girava! Già avevo dimenticato che il mio coinquilino era già arrivato! Chissà com’era? Quanti anni avrà avuto? Sarebbe stato gentile con me o mi avrebbe trattato da moccioso? Quante domande! La risposta arrivò immediata.
    
    sentii distintamente che era una voce giovane. Entrai piano piano, quasi entrassi in una chiesa….
    
    il mio coinquilino mi accoglieva con molta simpatia e gentilezza. Meno male pensai immediatamente. ...
    ... Risposi educatamente dicendogli il mio nome.
    
    rispose lui.
    
    Il tuo letto è quello li a sinistra, io ho preso questo a destra, ti dispiace? L’armadio dove puoi mettere le tue cose è quello lì, il bagno è nel corridoio, l’ultima stanza a destra. (allora i bagni negli alberghi erano fuori, nella stanza non c’erano, erano un lusso per gli hotel a tante stelle)
    
    Lo guardai veramente ora per la prima volta. Era giovane! Dopo essermi presentato, gli chiesi l’età. Mi rispose che aveva 23 anni e mentre riponevo tutto nell’armadio (mia madre mi aveva raccomandato di appendere i pantaloni) mi disse che era rimasto orfano di padre due anni prima e che aveva dovuto farne le sue veci in famiglia. Ora per mantenerla faceva il tassista (professione del padre che gli aveva lasciato la vettura e la licenza). Abitava e lavorava a Milano, zona Niguarda.
    
    Meno male, pensai, almeno non è un anziano ed oltre tutto era anche un bellissimo ragazzo! Alto più o meno un metro e 80, peso circa 75 kg, occhi chiari come i capelli anche se non biondi. Pettorali pronunciati (mi disse poi che faceva nuoto), vita stretta, piedi ben curati (era a piedi nudi in quel momento ed in slip -i boxer allora ancora non si usavano siamo nel 1966- ).
    
    Erano ormai quale le 13 ed a quell’ora si andava a pranzo giù nella sala apposita. Vieni, mi disse andiamo a pranzo, vedrai, qui si mangia bene ed abbondantemente. Scendemmo le scale e lui mi mise un braccio intorno alle spalle e mi portò al nostro tavolo, quello ...