1. Realtà e fantasia


    Data: 22/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Ezio, Fonte: EroticiRacconti

    Questa è una storia: Prima parte la realtà, seconda parte la fantasia che avrei voluto si realizzasse.
    
    Ho 71 anni e la storia avvenne quando avevo appena compiuto i miei primi 18 anni
    
    PRIMA PARTE – STORIA VERA
    
    Ma iniziamo dal principio.
    
    Frequentavo la 4° superiore e dopo tre anni di promozioni e buoni voti ed il quarto che si stava chiudendo ancora bene, chiesi ai miei come premio per il mio impegno, di poter andare in vacanza al mare: da solo! Nonostante che a quei tempi, (felici e di boom economico) i miei fossero abbastanza poveri, avevano fatto molti sacrifici per poter soddisfare la mia richiesta ed aiutati dai miei nonni, riuscirono a mettere da parte un piccolo gruzzoletto per potermi far felice ed andare in vacanza da solo.
    
    Sapevo di una pensione a Rivabella che era economica ma buona e dove si mangiava bene, me l’avevano detto alcuni amici di scuola. Appena finita la scuola e saputi i risultati, non stavo più nella pelle, telefonai al proprietario dell’alberghetto per prenotare una settimana da lui. Purtroppo, anche se il costo era decisamente abbordabile per tanti, per il mio gruzzoletto non era ancora a portata! Ci rimasi talmente male che mi azzittii al telefono, tanto che il proprietario dell’albergo se ne accorse e mi propose una cosa per venirmi incontro: dividere la stanza con un altro ospite. Non avevo mai diviso la camera con uno sconosciuto e tentennai non poco ma la voglia di mare, di nuove avventure, di sentirmi più adulto di quanto fossi, ...
    ... mi convinsero ad accettare.
    
    Avevo accettato senza neanche sapere con chi avrei diviso la stanza! Avrebbe potuto essere un anziano (come lo sono adesso) un mostro, uno sconsiderato e non so cosa altro poter pensare, ma tant’è, avevo accettato!
    
    Arrivò il giorno della partenza! Ero eccitatissimo. I miei mi fecero centomila raccomandazioni, di stare attento, di non fidarmi di nessuno, di badare a quanto avrei speso e soprattutto di telefonare appena arrivato (allora non c’era il cellulare) ed ogni due giorni!
    
    Presi il treno (non certo il freccia rossa) uno che faceva tutte e dico tutte le fermate da Bologna in giù! Arrivai a Rimini stanco ma eccitatissimo! Per andare a Rivabella (poco distante con l’auto) dovetti prendere un calesse che costava molto meno allora, dividendolo con altre tre persone che si recavano poco più in là di Rivabella (Viserba). Fu anche bello; guardavo il mare alla mia destra mentre percorrevamo la strada litoranea. Passammo sopra il ponte che scavalca il porto canale poi lungo una strada con a destra e sinistra gli alberi e le innumerevoli pensioni, hotel e piccole case che la costeggiavano.
    
    Finalmente arrivammo! Allora Rivabella non era altro che un piccolissimo paese con poche case, piccole e basse, qualche alberghetto ed una spiaggia che si trovata giù di una scarpata di cemento fatta per proteggere la strada litoranea dalle onde marine e una spiaggia che si stava formando grazie agli scogli messi in quantità industriale, un cinema scoperto ...
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