1. Danzica cap 1


    Data: 16/01/2019, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: fronda2000, Fonte: RaccontiMilu

    ... ammosciava, perdendo l’erezione che avevo raggiunto prima. Vedevo il suo sguardo basso, all’altezza delle mie ginocchia.
    
    Alla fine capì che non aveva altra scelta, doveva cominciare.
    
    Prese il cazzo con tre dita e cominciò a segarmelo piano, continuò in attesa dell’erezione.
    
    Dopo qualche minuto, vedendo che non otteneva alcuna reazione con quel trattamento, continuando a segarmi alzò la testa e con lo sguardo chiese cosa stesse accadendo.
    
    Non ottenendo risposta, capì cosa dovesse fare. Scappellò il cazzo per quanto fu possibile e me lo prese in bocca, iniziando il primo pompino della sua vita.
    
    La sensazione che provavo era di immenso piacere, la dominazione stava cominciando. Il cazzo cominciava a crescergli in bocca, diventando grosso e duro. Sentivo che cominciava a pomparmi il cazzo con gusto e con metodo, facendomi un gran pompino.
    
    Guardavo allo specchio il riflesso della scena. Un pompino coi fiocchi. Mi aveva messo una mano sul fianco e aveva cominciato a guidarmi per farsi scopare la bocca, con l’altra mano mi masturbava e scappellava il cazzo per godersi la punta tra le labbra.
    
    Ormai il cazzo era pronto, lui non lo sapevo. Me ne fotteva poco. Mi allontanai togliendogli il cazzo dalla bocca, mi guardò stupito mentre gli porsi il tubetto del lubrificante.
    
    In quel momento capì a cosa servisse e guardando il cazzo, cominciò a realizzare che quella sbarra di carne dura e pulsante, presto sarebbe entrata dentro il suo culo.
    
    Sconfitto nella mente ...
    ... per la seconda volta, si alzò dalla sedia, dirigendosi verso il letto. Lo bloccai dirigendolo verso lo specchio dell’armadio.
    
    Volevo che vedesse il suo viso mentre lo inculavo e volevo che vedesse chi se lo stava inculando.
    
    Una generosa dose di lubrificante finì sul mio cazzo e altrettanta ne finì sul suo culo. Si voltò e si poggiò all’armadio. Pensai che era una montagna e che sarebbe stato piacevole montarlo.
    
    Cominciai ad appuntargli il cazzo sul buco che era strettissimo, un primo gemito di dolore uscì dalla sua bocca. Continuai a spingere. Alla fine i muscoli dell’orifizio cominciarono a cedere e il cazzo cominciò ad entrare, piano piano fino in fondo.
    
    Iniziai a fotterlo, prima piano, poi aumentai la velocità e la profondità dei colpi. La sua testa era piegata verso il basso, guardava i suoi piedi. L’eccitazione della situazione mi faceva diventare il cazzo sempre più duro e grosso, immaginavo cosa potesse provare in quel momento. Un misto di dolore, frustrazione. Ma non bastava, volevo essere certo di averlo sottomesso, gli presi i capelli e gli tirai in alto la testa, così poté vedermi mentre lo inculavo.
    
    Un movimento colse i nostri sguardi: nello specchio il riflesso dell’immagine di Vania e Corinna.
    
    Guardai Pietro ed ebbi la certezza che era al punto in cui lo volevo, in quell’istante una sensazione di calore venne dalle mie gambe. Aveva sborrato e qualche schizzo mi aveva colpito le gambe.
    
    Continuai a fotterlo ancora qualche istante mentre sua ...
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