1. Margot scopre se stessa iii


    Data: 04/11/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Figar0na, Fonte: Annunci69

    ... tricorno e pappagallino di peluche cucito sulla spalla, anche qui Roberta propose una sostituzione, ma l’idea di andarmene in giro per la festa con un dildo sulla spalla le fece guadagnare un sonoro vaffanculo. Stivali alti sopra il ginocchio e visto il clima non proprio estivo calze autoreggenti.
    
    Arrivammo nella sala in buon ritardo, e prendemmo posto al tavolo. L’organizzazione dell’Hotel aveva optato per tavoli misti, per aiutare a socializzare, ed al nostro capitò una coppia sui 40 anni, molto divertenti, lui, vestito da Pierino, bassino e con pochi capelli, ma dalla battuta sempre pronta e lei, vestita da angioletto, alta con luminosi occhi verdi e dal fisico statuario, ma con una risata trascinante e in grado di tener testa al marito su ogni battuta. Restava ancora un posto e quando vedemmo entrare in sala Rocco, vestito da carabiniere, lo invitammo subito al tavolo.
    
    Stasera non avevo intenzione di farmi manipolare o di essere il suo burattino, ma ammetto che mi prese in contropiede quando chiese a Natalya di cambiarsi di posto sedendosi accanto a me.
    
    La serata fu stupenda, tra i consigli per un matrimonio felice della quarantenne (tra cui quello di incazzarsi a prescindere ogni 15 giorni per non perdere l’abitudine) e le storie disastrate del marito o di Rocco il tempo scorreva rapido e altrettanto velocemente si svuotavano le bottiglie.
    
    Approfittavo dei momenti in cui Rocco si voltava per scrutarlo meglio e se mi accorgevo che guardava lui, cercavo la ...
    ... mia vendetta accavallando le gambe o muovendomi per dargli nuove prospettive sul mio decolleté. Il mio piano funzionò perché a durante gli amari, la mano di Rocco si posò sulle mie cosce, ci era cascato, posai la mano sulla sua per toglierla, ma oppose forza e riuscii solo ad impedirgli di muoversi e salire più su. Che situazione, speravo nessuno se ne accorgesse, in fondo ero stata io a provocarlo. Il calore della sua pelle attraversava il nylon della calza e si irradiava alla mia pelle come un fluido, mirando diretta verso il mio piacere.
    
    Gli diedi pizzichi sulla mano, ma quello stronzo, se anche soffriva non sembrava darlo a vedere e la sua mano restava immobile, se era una sfida avrebbe avuto quello che cercava , portai la mano verso il suo inguine, e lui immaginò volessi palparlo, invece gli diedi un forte pizzico proprio lì, sul suo pisellone. Mi spiazzò trovarmi tra le dita la sua voglia gonfia e tugida, ma era possibile che fosse sempre pronto e duro? Strinsi le dita cercando di fargli male e ripetei il tentativo con forza tre o quattro volte anche perché la sua mano era risalita velocemente sulla balza in pizzo infilandosi sotto la minigonna. Strinsi istintivamente le cosce, intrappolando così la sua mano vicinissimo all’inguine. Forse fu una scelta sbagliata, in quel modo il mio calore era chiaramente indicativo per lui. Come se non bastasse quella situazione paradossale, Roberta accanto a me si voltò e vide la mano di Rocco sparire tra le mie cosce, mi sorrise ...