1. 120 – Maria i suoi cinque stupratori, e suo figlio…


    Data: 03/11/2017, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... fatto di cornificarlo di continuo. Ancora un bagliore e allora lo dissi a Enzo, lui parve ridere in modo canzonatorio e mi disse che avevo le visioni. Volli tornare alla spiaggia e dopo qualche minuto fummo ancora sulla sabbia bollente interamente nudi. Mi sedetti sull’asciugamani per asciugarmi la pelle e lui fece altrettanto. Seduto al mio fianco lui, al momento non compresi il perché, mi chiese di stare con le ginocchia piegate e le gambe aperte. Gli chiesi perché e lui mi rispose che lo eccitava vedermi in quella posizione. Con una mano passò da sopra la mia coscia e con due dita mi separò, aprendole per bene, le labbra della figa. Non capivo che cazzo stesse facendo, ma lo lasciai fare. Lasciando le gambe nella posizione voluta da lui mi sdraiai e stetti ad occhi chiusi a prendere il sole. Dopo cinque minuti un leggero sciabordio mi risvegliò dal sonno e aprii gli occhi. Un grosso pedalò con quattro giovani ragazzi a bordo era ad un paio di metri dalla riva. Chiusi di botto le gambe e cercai di coprirmi in qualche modo. Scesero i quattro e io li riconobbi, erano gli amici di Enzo, quelli che nove anni prima mi avevano stuprata!! Il mio amante mi fissò con uno sguardo da bastardo qual era e in quel momento compresi tutta la storia. C’era anche il biondo che mi aveva sverginata per primo, c’era anche quello bassotto tarchiato che quando me lo aveva messo dentro avevo provato un sacco di dolore, insomma c’erano tutti, il gruppo di figli di puttana si erano riuniti e ...
    ... l’artefice di tutto ciò era stato sicuramente il ‘mio’ Vincenzo!! Vidi che uno di loro teneva in mano un grosso cannocchiale e solo in quel momento capii i bagliori che mi avevano accecata in precedenza.
    
    Si tolsero il costume tutti e quattro e io non potei fare a meno di guardarli, mi resi conto che il bassotto era in possesso di un candelotto gigante. Forse perché essendo piccolo di statura le gambe erano parecchio corte, ma il cazzo gli arrivava vicinissimo al ginocchio. Enzo mi disse che ci saremmo divertiti e che questa volta non ci sarebbe stata violenza, loro avrebbero fatto qualcosa solo se andava bene a me. In quel momento non seppi rispondere, rimasi titubante, incerta sul da farsi e questo fu per lui e per tutti loro un tacito assenso. Fu proprio il piccoletto a farsi avanti, ma Enzo lo fermò, disse che si doveva rispettare l’ordine di quella volta famosa. Così il biondino si mise su di me e me lo ficcò dentro, ero molto contratta e poco collaborativa, lui mi scopò a lungo, mi sembrava che non venisse mai, poi decisi di smetterla di subire e pensai di godermi tutti quei bei cazzi. Mi rilassai e mi lasciai andare, lui se ne accorse e accelerò le pompate. Venni come una zoccola, dicendogli che era un bastardo stupratore, incitandolo a fottermi, a sbattermi con forza, fin quando lui, senza sapere che io prendevo la pillola, lo tirò fuori e iniziò ad innaffiarmi con abbondanti e densi schizzi di sborra. Porca vacca, ero quasi lì,lì per venire un altra volta e lui aveva ...