1. Soggiogando Ornella


    Data: 04/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: alybas, Fonte: RaccontiMilu

    ... in quel momento pensai che me la sarei voluta scopare senza tregua e senza rispetto. Senza alcun rispetto. Quella frase aveva sbloccato in me la dinamica che avrei dovuto fargliela pagare. Io le avevo donato il mio amore nella maniera più pura 25 anni prima e ora lei mi diceva che voleva essere presa come una porca senza ritegno e senza pace. Me lo diceva in continuazione con gli atti. Più osavo più lei subiva. Le feci tutto quello che era possibile farle in pubblico e lo stesso vale a dire per quello che le feci fare. Portava dei pantaloni con l’elastico e io le infilai senza vergogna la mano dentro. Ravanai la vagina e infilai diverse dita in essa titillandola senza scampo. In sostanza la masturbai al centro di Roma. La gente ci guardava e io andavo più a fondo mentre lei con gli occhi chiusi e ansimando mi pregava di smettere, di farla finita perché tutti ci guardavano e lei non sapeva resistere e ansimava e gemeva come una cagna senza ritegno. Era un mio punto di orgoglio volevo gli umori, volevo farla arrivare a tutti i costi davanti a tutti. Era una gara io la titillavo e lei cercava di togliermi le dita dalla fica. Voleva resistere la porca ma io non volevo cedere e le chiedevo di arrivare mentre le succhiavo le labbra il collo e stavo assediando il suo seno. Stavo premeditando di aprirle la camicetta mentre le avevo già alzato il maglione in modo da poterla dominare a mio piacimento. Fu anche questa una lotta bottone a bottone della camicetta ma ad un certo punto la ...
    ... sentii sobbalzare sulla panca gettare un urlo che tento di trattenere e la mia mano si bagnò copiosamente. Ornella era arrivata con me che soddisfatto oramai accarezzavo clitoride e vagina zuppa di liquidi. Lei era a disagio mentre io portavo sulle mie dita al mio naso l’odore di lei e poi lo offrivo a lei stessa. Prima non capì’poi le feci capire che volevo che leccasse le mie dita piene dei suoi umori, dei suoi succhi e anche se fece delle difficoltà io non le permisi nulla e dovette succhiare tutto e leccare di lingua con me che ero sempre più soddisfatto. Non fu assolutamente male. Mentre la accompagnavo all’autobus questa volta fui ancora più deciso e più volte la fermai costringendola per la strada a toccarmi il cazzo dentro i pantaloni. Ornella era a disagio ma lo fece e mentre aspettavamo il mezzo che l’avrebbe accompagnata a casa sua avendole infilato di forza la sua mano nei miei slip si era talmente eccitata che stava andando da sola in una masturbazione del cazzo a dir poco frenetica. L’autobus arrivò, io le tolsi la mano bloccandola energicamente e poi senza proferire parola la lasciai salire con il desiderio dipinto negli occhi sul mezzo e me ne andai. La vidi, sapevo che era ad un passo da una crisi mi desiderava da morire e si vedeva. Mi disse che non potevo lasciarla così ora che avrebbe finito quello che aveva iniziato e che avrebbe preso l’autobus successivo ma io me ne andai. Se anziché andare via avessi voluta trattenerla sapevo che le avrei potuto fare di ...
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