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Un pomeriggio al sexy shop
Data: 04/01/2019, Categorie: Cuckold Lesbo Sesso di Gruppo Autore: domine38, Fonte: RaccontiMilu
... fichetta troppo bagnata. Ovviamente stavo per venire ma decisi che doveva essere il momento di massima umiliazione per Giada Ordinai ad entrambe di mettersi davanti a me in ginocchio e a pena entrambe ebbero eseguito dissi fede: ” Giada visto che oggi hai finalmente che razza di pezza da piedi sei, capirai perché non posso sborarti in bocca, infatti io verrò nella bocca della mia schiava e poi lei, se vorrà deciderà cosa farne” Presi la mano di Giada e la obbligai a segarmi mentre Martina attendeva la sua razione di sperma a bocca aperta. Venire nella bocca di Martina fu veramente divertente mentre venivo guardato dagli occhi piedi di odio di Giada. Venni come sempre copiosamente, 45 fiotti caldi le colpirono il palato. Appena ripulito tutto il pene Martina si alzò, andò dall’altro lato della stanza e sputo poco a poco per terra lo sperma, appena ebbe finito mi guardo e disse Martina :” mi scusi padrone ma devo umiliare questa puttana di merda, che l’altra volta mia ha preso per il culo per ore” Io inizia a ride, tutto mi sarei immaginato tranne che una situazione del genere. Martina si diresse verso Giada, la afferro anche lei per ...
... i capelli e la costrinse a camminare per tutta la stanza sulle ginocchia mentre le diceva Martina :” Adesso chi è il cane è ? chi è la schifosa sguattera? ti senti una puttana? senti quanto fai schifo? adesso capisci come ci si sente a sentirsi una pezza da piedi ? è? rispondi? RISPONDIII?” e le mollo una serie di ceffoni sul culo poi la riprese per i capelli e la face arrivare fino davanti alla piccola pozzetta di sperma e le chiese martina:” la vuoi?” Giada :” si..” con tono strozzato Martina allora afferrò i suoi capelli ancora più saldamente le alzò la testa e disse Martiana :” e invece non l’avrai e sai perché? perché lo sperma del padrone tu non lo meriti neanche dopo che è stato per terra e dentro la mia bocca. Al che si abbasso e lo bevve di nuovo e lo ingoio, davanti lo sconcerto di Giada, che si sentiva ancora peggio di una piccola slave Appena finito lo spettacolino ordinai a Martina di rivestirsi e di rimettere al proprio posto l’oggettistica usata, mentre io slegavo Giada che non riusci a proferire parola per quanto era scossa. Noi ce ne andammo con il mio acquisto per la cagna marti e Giada era ancora in un angolo