1. Il piacere è tutto nostro - Parte 2


    Data: 04/01/2019, Categorie: Etero Autore: lemongrass7, Fonte: EroticiRacconti

    ... fino a quel momento, gli erano sembrate lunghe, le successive, se possibile, promettevano di esserlo ancora di più.
    
    Non riusciva a smettere di pensare ai suoi movimenti, ai suoi gemiti, a quella sua frase. "Io al posto tuo non esiterei". Era da tanto che non aveva una voglia così forte di toccarsi. Gli capitava di farlo, certo, ma mai con il trasporto e il desiderio che sentiva di provare in quel momento.
    
    Eppure non lo fece, si sforzò di non farlo, memore dell'ultimo messaggio di lei. Era nelle sue mani, era lei a condurre il gioco e, questa volta, quello vulnerabile era lui.
    
    Appena scoccarono le 18.30, si alzò dalla sedia del suo ufficio e si diresse subito alla macchina. Parcheggiò non lontano da casa, tirò fuori le chiavi ed entrò.
    
    "Amore?"
    
    Nessuna risposta. Solo una musica non altissima di sottofondo. Si affacciò in salotto e la trovò lì, sul divano a leggere. Le si avvicinò e, da dietro, si piegò in avanti per baciarle la fronte.
    
    "Ciao, lavoratore! Com'è andata?"
    
    "Bene", disse lui, dirigendosi in bagno per lavarsi le mani "mi sei mancata".
    
    "Io non ho avuto modo di pensarti nemmeno un attimo, con il casino che c'era oggi! Forse è stato meglio così..."
    
    Lui si chiese cosa intendesse e, dopo essersi asciugato le mani e il viso, riaprì la porta del bagno, per uscirne.
    
    Lei era in piedi in mezzo al corridoio. Gli si avvicinò lentamente, la maglietta del pigiama a mezza manica indossata senza reggiseno e il pantaloncino corto che lasciava scoperta ...
    ... gran parte delle sue gambe.
    
    Prima che potesse dire qualcosa, lo baciò in maniera intensa e passionale, mettendogli una mano sul collo. Con l'altra andò a cercare la cintura e iniziò a slacciargliela.
    
    Sentì il proprio pene indurirsi all'istante, mentre lei gli sbottonava i jeans e gli abbassava la zip, andando a tastarglielo attraverso le mutande.
    
    Lo guardò dritto negli occhi, con fare divertito.
    
    "Allora? Hai fatto il bravo?"
    
    Lui, che già ansimava dalla voglia, le rispose di sì e lei, dopo avergli baciato il collo: "Ma come siamo stoici. E senti quanto sei pieno."
    
    Andò ad accarezzargli i testicoli e lui si trovò appoggiato allo stipite della porta, con la mano della sua ragazza dentro ai pantaloni.
    
    "Non ce la facevo più, ma ho resistito per te."
    
    "Mmh, si sente dal tuo odore che ti sei eccitato durante la giornata, è così forte. Al posto tuo non so cosa avrei fatto."
    
    Gli tornarono in mente le sue parole di qualche ora prima.
    
    "Che intendi dire?"
    
    "Be', qualche volta mi è capitato di pensarti, al lavoro, e a volte stiamo per ore senza vedere un cliente..."
    
    "E quindi?"
    
    "E quindi penso a cose che abbiamo fatto, a cose che ci siamo detti... Poi sai che quando va così mi eccito e mi bagno in un attimo. E, qualche volta in cui la libreria era vuota, è capitato che andassi in bagno a darmi un po' di sollievo... Anche oggi, dopo averti scritto, mi sono ritrovata umida, ma c'era troppa gente."
    
    Dicendo quelle cose, aveva iniziato a stringerlo forte ...