1. Il piacere è tutto nostro - Parte 2


    Data: 04/01/2019, Categorie: Etero Autore: lemongrass7, Fonte: EroticiRacconti

    Erano solo le 11.30 e, da quando aveva iniziato a lavorare, in ufficio, non riusciva a pensare ad altro. Non riusciva a togliersi dalla testa lo sguardo di eccitazione e colpevolezza che, quella mattina, aveva incrociato non appena, svegliatosi per un rumore, si era girato.
    
    Lei lo stava guardando. Si stava masturbando lì vicino a lui mentre lui dormiva. Gli aveva chiesto di continuare e lui, sorpreso ed eccitato, gliel'aveva permesso.
    
    L'aveva vista accelerare e penetrarsi sempre più forte, entrare fino in fondo per poi uscire a strofinarsi di nuovo il clitoride. L'aveva sentita gemere a voce sempre più alta, senza più trattenersi. E alla fine l'aveva vista venire, riempiendo le dita e le mutande dei suoi umori caldi e la stanza delle sue urla.
    
    L'aveva abbracciata, eccitato come non mai, e lei aveva sentito la sua erezione contro la propria pancia. Ancora ansimante, aveva preso ad accarezzarglielo attraverso le mutande, tastandone la durezza, ma il suono della sveglia li aveva riportati alla realtà, facendo emettere a lui un forte sospiro di disapprovazione. Dovevano andare al lavoro. Dopo un lungo bacio, lei si era staccata e l'aveva guardato negli occhi.
    
    "Grazie. Ti amo."
    
    "Ti amo anche io."
    
    Il vibrare del telefono lo distolse dai suoi pensieri poco prima che il suo capo lo beccasse a non far nulla. Riprese ad archiviare le pratiche di cui si stava occupando e buttò un occhio al telefono. Era un messaggio della sua ragazza.
    
    "Come stai? Tutto bene al ...
    ... lavoro?"
    
    Lei lavorava in una libreria, faceva la commessa.
    
    "Bene, dai, un po' distratto."
    
    "Ah sì? Hai qualche pensiero?"
    
    "Be', prova a indovinare..."
    
    "Povero amore, meriteresti qualche coccola anche tu. Peccato per la sveglia, ti saresti divertito."
    
    Solo qualche ora prima l'aveva trovata fragile e scoperta, preda in un primo momento dell'imbarazzo e poi dell'eccitazione irrefrenabile. E ora era lei che stava conducendo i giochi. Questo lo faceva impazzire ogni volta, e non mancò di stuzzicarlo anche in quel momento.
    
    "Tu senz'altro ti sei divertita" le rispose.
    
    Ma lei non cedette di un passo.
    
    "Guarda che lo so che ti è piaciuto guardarmi."
    
    Quella frase, quella sua sicurezza e femminilità lo fecero eccitare e cominciò a sentir tirare le mutande.
    
    "Sì, è stato bello. Sei stata magnifica."
    
    "Cerca di non pensarci troppo. O in ufficio avete un bagno?"
    
    "Cos'hai in mente?"
    
    "Be', se proprio hai bisogno di sfogarti, per concentrarti meglio, puoi farlo. Sai già a cosa pensare. Io al posto tuo non esiterei."
    
    Leggendo quelle parole ebbe l'istinto di guardarsi intorno e, non vedendo nessuno rivolto verso di lui, spinse col palmo della mano contro la patta dei pantaloni. Si sentì già sensibile al contatto, anche se filtrato dal tessuto.
    
    "Sei tremenda, mi fai impazzire."
    
    "Ora devo andare, è arrivata una cliente. Stasera a te ci penso io, ma solo se riesci a resistere tutte queste ore senza sfiorarti nemmeno."
    
    Se le prime ore della giornata, ...
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