1. Nuda e Cruda


    Data: 31/12/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu

    ... impalpabile dato con le ciglia. Non posso non immaginare le tue lunghe nere ciglia che si muovo e sfiorano gli occhi, le labbra, la pelle, e il duro, rosso, eccitato glande dell’uomo di turno, che magari non riesce nemmeno ad apprezzarne la sottile meraviglia. Un bacio leggerissimo e impalpabile, proprio come l’aria di aglio che ho preparato a luglio, per le alici marinate.
    
    – Aria di aglio? –
    
    Chiedesti stupita quando, come faccio sempre, ti annunciai il menu della serata appena entrata in cucina.
    
    – Già, proprio così. Aria di aglio –
    
    Guardasti decisamente incuriosita mentre la preparavo, frullando il latte aromatizzato all’aglio fino ad ottenere in superficie una schiuma bianca leggerissima, più fine di quella di un cappuccino. Quando la posai delicatamente sulle alici per poi portarle in tavola mi dicesti:
    
    – Ma poi il mio alito saprà di aglio –
    
    E io ridendo:
    
    – Mica dobbiamo baciarci dopo –
    
    In effetti non ci siamo mai baciati. Se escludiamo il leggero, rapido bacio sulle guance che ci scambiamo sempre sulla porta al tuo arrivo e alla tua partenza, non ti ho mai toccata. Al massimo ho sfiorato le tue dita con le mie durante i brindisi, sollevando i calici di baccarat, colmi di un rosso intenso, corposo o di un bianco freddo, spumeggiante.
    
    Eppure io ti ho scopata. Ti scopo intensamente e profondamente ogni volta. Io, unico a farlo, scopo i tuoi sensi, tutti i tuoi sensi.
    
    Scopo il tuo udito, con lo sfrigolio dei fritti, il gorgoglio del vino nel ...
    ... decanter e poi nei bicchieri, il crocchiare dei biscotti spezzati dai tuoi candidi denti.
    
    Scopo la tua vista, con i colori delle preparazioni, con l’aspetto dei cibi, con i ricami di cioccolato su una panna cotta o con il verde brillante di una salsa al basilico su un rosso pomodoro.
    
    Scopo il tuo tatto, con la fragrante, unta e tiepida focaccia genovese appena sfornata che ti faccio trovare nel cestino del pane, e che ti guardo toccare, spezzare e mangiare, leccandoti poi le dita.
    
    Scopo il tuo olfatto, donandoti profumi sempre nuovi, delicati o intensi, speziati, profondi o appena percettibili, in una sinfonia di piacere.
    
    E più di tutti scopo il tuo gusto, la tua lingua, la tua gola e il tuo stomaco, vellicando il tuo palato con ogni tipo di cibo, in un’orgia di sapori. Tutto divorando la vista del tuo corpo nudo, offerto, esposto e completamente indifeso ai miei occhi, ai miei pensieri e fantasie. Fin dalla prima volta hai indossato la tua nudità davanti a me con disarmante naturalezza. Sei apparsa alla mia porta come una visione, una fata di una bellezza che superava ogni mia immaginazione. Subito mi hai chiesto dove fosse la mia stanza. – Perché – Hai detto – Lo spogliarello non rientra nel patto –
    
    Infatti ogni volta, come allora, entri in casa e subito scompari nella mia camera da letto, per poi apparire nuda, come una sirena che esce dalle acque. Con i tuoi lunghi capelli neri, intensi occhi azzurri che a volte sembrano guardare nel profondo dei miei pensieri ...