1. Questa sera mi chiamo Giulia - 9


    Data: 28/12/2018, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... senza attendere la sua reazione. Forse sta pensando che sono una stronza o una pazza, probabilmente non saprà mai che la fica gliel’avrei leccata per davvero. Mi avvio sculettando verso Serena con in mano il cannone. Dico “sculettando” ma non lo so come cammino, in realtà, mi sento malferma. Le prendo le gambe tra le mie e gliele richiudo dicendole “da dove ero seduta io ti si vedono le cosce e il rosso delle mutande sotto i collant”. Lei nemmeno mi risponde. Si limita a guardarmi.
    
    Dico all’attaccapanni seduto lì accanto “mi vai a rimediare un accendino, per favore?”. Devo sorridergli e domandarglielo ancora, perché non riesce a scollare lo sguardo dal mio petto. Do anche io un’occhiata e mi accorgo che Davide ha esagerato. Non solo il gilet è completamente aperto, ma l’unico bottone della camicia che fa il suo dovere è quello appena sopra l’ombelico, per il resto sono completamente esposta. Non è che si vedano le tette, ok. Diciamo che se le avessi più grandi si vedrebbero, ecco.
    
    Ciononostante, confermo, non me ne frega un cazzo. Nemmeno mi ricompongo. Attendo il ritorno dell’attaccapanni, mi accendo il cannone e do una bella tirata. Anche questa botta è fortissima. Mi gira la testa e devo stringere ancora di più le gambe di Serena con le mie. Stavolta per puntellarmi. Chiudo gli occhi e per qualche secondo penso “adesso casco all’indietro… no, casco in avanti…”. Invece non casco manco per niente. Questa roba è così: appena arriva, la senti fortissima, poi subito dopo ...
    ... passa e ti senti meglio, leggera. Salgo sulla poltrona, poggiando le ginocchia a cavallo delle cosce di Serena, le dico “tieni” e le metto il filtro tra le labbra. Lei aspira forte, gli occhi si velano, poi metà espira e metà tossisce. “Cazzo… ma che è?”, sussurra. Faccio un altro tiro e glielo porgo di nuovo, lei aspira e per una quindicina di secondi non fa nulla, sta lì con gli occhi chiusi. Quando li riapre mi fa “ma porca troia, dove l’hai presa?”.
    
    Mi piego verso di lei e poggio la mia fronte sulla sua, con le punte dei nasi che si sfiorano. E’ il nostro modo di cercare intimità, un’intimità anche maggiore di quando, per dire, scopiamo. Dico all’attaccapanni “ci lasci parlare un secondo?”. Quello si alza rassegnato e si volatilizza. Serena intanto ha lo sguardo sulle mie tette. Piegata come sono verso di lei, le può vedere tranquillamente.
    
    – Sei eccitata? – dice guardando il duro dei miei capezzoli.
    
    – Ho voglia di scopare – le sussurro.
    
    – Anche io… ma non con te… ahahahahahah…
    
    Risata un po’ isterica. Anche perché mentre ride indirizza gli occhi verso un punto alle mie spalle. E in quella direzione, lo so bene, a una decina di metri di distanza ci sono Lapo e Bambi che stanno limonando. Almeno, fino a un po’ di minuti fa era così.
    
    – Ah no, eh? – le domando ironica – e con chi?
    
    Serena ride ma non risponde. Mi domanda invece se abbia già combinato qualcosa con Davide. O meglio, lei non lo sa nemmeno come si chiama, devo dirglielo io. Le dico che gli ho ...
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