1. La critica d'arte


    Data: 28/12/2018, Categorie: Etero Autore: markmilano00, Fonte: Annunci69

    Se c’è una cosa che non sopporto sono i villaggi vacanze, anche quelli di alto livello come quello che, mio malgrado mi toccò frequentare per una vacanza di qualche anno fa quando, ancora sposato, acconsentii di passare 10 giorni in Grecia all’interno di una struttura molto bella e ricca di comfort. Alla fine dovevo solo ricaricare le batterie mi dissi, feci scorta di libri e cuffiette e mi misi in modalità vacanza. I dopocena erano i momenti più ‘rischiosi’ per la tracotanza di balli, spettacoli etc… dribblai i primi due giorni, mentre il terzo per mio sommo gaudio si parlava d’arte, di quadri etc. con una galleria d’arte temporanea che faceva bella mostra al centro del villaggio. Incuriosito mi avvicinai guadagnando la primissima fila, c’erano acquarelli molto belli e decisamente ben realizzati. Di altissimo livello anche la curatrice della mostra che conosceva bene il suo mestiere, e tra l’altro palesava un fisico scolpito avvolto da un vestitino rosso che arrivava poco sopra il ginocchio, della stessa tinta di un paio di scarpe con tacco a spillo, sulle quali si muoveva in maniera decisamente agile. Il risultato era a dir poco scontato, mariti attratti dall’affascinante donna in rosso più che i quadri da lei magistralmente raccontati, e mogli inferocite al seguito. Al mattino dopo, come sempre terminai la mia corsa al centro del villaggio, dove scoprii che la ‘donna in rosso’ aveva il suo studio zeppo di quadri che stava amabilmente riponendo in scatole su misura. Presi ...
    ... ad osservarla, mi piaceva l’amore con cui maneggiava quelle opere… era affascinante. Pochi istanti dopo bussai, la donna si girò e facendo ‘no’ con l’indice della mano destra venne verso di me mimando con le labbra “siamo chiusi”. Arrivò alla porta ribadendomi a voce, dopo avermi regalato un bellissimo sorriso, il concetto mimato.
    
    “Ho letto, siete chiusi, ma ero interessato a quel bel acquarello che ha richiamato in me uno stile che amo, quello di Cézanne”.
    
    “Bhe – disse la donna in rosso – per chi apprezza Cézanne siamo sempre aperti!”.
    
    “Pensavo si arrabbiasse… miss… io sono Marco, piacere”.
    
    “Annamaria, il piacere è mio Marco”.
    
    “Dicevo, pensavo si arrabbiasse per l’ardito paragone”.
    
    “No, al contrario! Quando ho deciso di metterlo nella mia galleria è stato proprio perché ho notato uno stile ed una pennellata che lo richiamava”.
    
    “Le va di bere qualcosa con me? Anche se non sono in condizioni presentabili, magari facciamo colazione assieme?”.
    
    “Certo, mi dia qualche minuto e sono da lei, ci vediamo al bar qui fuori”.
    
    Facemmo colazione, che più che una colazione in effetti pareva un dipinto zeppo di pennellate e colori più o meno sfumati, da cui nacque come capita raramente, subito un ottimo feeling innanzitutto mentale.
    
    Condividemmo la passione per alcuni pittori, e ci confrontammo su posizioni anche assai diverse. Era tutto cerebralmente eccitante. Notai moltissimi particolari, la postura, le sue belle mani ed altri bei dettagli. Annamaria chiese ...
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