1. Una donna violenta


    Data: 21/09/2017, Categorie: Anale Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster

    ... mise sul tavolo. “Questa è crema disinfettante per la vagina. Non è il massimo ma la facciamo andar bene. Forza spalmiamola subito prima che ti venga blu”.
    
    Obbedii denudandomi dalla vita in giù.
    
    La nonna poggiò il tubetto sul mio cazzo e premette forte. Con un getto gelido quella specie di gel trasparente mi si posò sul cazzo. Stavo per spalmarlo io stesso quando la nonna con una salviettina mi si mise accanto iniziando a spolverarmi come fossi un mobile. Fregava forte, molto forte, una cosa sempre più simile ad una sega che non mancò di sortire un certo effetto di indurimento.
    
    “E poi dico io nel culo. Ma lo sai i germi che avrà quella nel culo. Ma davvero vuoi prenderti la gonorrea o chissà cosa. Ma tu sei malato sai”.
    
    “Scusa nonna” sussurrai io ma ero così preso a godermi quella che ormai era una sega in piena regola che avevo poco forza di sembrarle pentito.
    
    La cappella era gonfia, l'uccello d'acciaio e stavo godendo a mille. “E adesso cosa fai? Mica mi vorrai sborrare in mezzo alla cucina”.
    
    “Vado in bagno subito”.
    
    “Si vai vai. Tanto a tua nonna mica ci pensi più. Già ormai siamo grandi e la nonna non serve vero”.
    
    “Nonna ma che dici?”.
    
    “Dico che sei un ingrato. Che se ti ricordassi le cose magari una avrebbe piacere no. Già ma il signorino ormai ficca in giro e la nonna non se la ricorda più. Mica si ricorda di chi lo ha fatto uomo”.
    
    La fissai. Col cazzo duro. Durissimo.
    
    Le sue grosse tette traboccavano sotto al vestito. Le sue cosce ...
    ... sode facevano capolino sotto alla gonna.
    
    “Nonna. Io non lo potrò mai scordare. Mai. Certo non l'ho mai detto a nessuno ma se sono come sono lò so di doverti molto. Non sai nemmeno quanto ti sia grato di avermi fatto uomo. E' stato il più bel regalo di compleanno che una nonna potesse fare al nipote”.
    
    “Parole, parole” mugugnò lei.
    
    “No. Fatti -sussurrai io mentre delicatamente le accarezzavo il petto- Nonna non sai quante volte ho ripensato a quella scopata che ci siamo fatti quel giorno e alle altre cento nei anni successivi. Non sai quante volte ancora ti penso e mi arrapo”.
    
    “E allora perchè non lo dimostri mai. Sono quasi tre anni che vieni qui e non fai nulla”.
    
    “Nonna ma hai passato la settantina... Io non credevo che...”.
    
    “Che cosa? Che questa non tirasse più” disse lei sfilandosi la gonna con un sol colpo e restando nuda dalla vita in giù.
    
    Erano tre anni che non vedevo la sua passerona ma a parte il pelo un po' grigio era ancora la bella miciona con cui avevo perso la verginità quasi sei anni prima.
    
    “Allora cosa dici?”.
    
    “Dico che è bellissima e vorrei leccarla come facevo una volta”.
    
    “Potevi anche svegliarti prima no? Sono tre anni che non fai niente. Tre anni che vado in giro per casa senza mutande sotto, che metto le auto reggenti anche d'estate, che faccio la doccia con la porta aperta e tu... un cavolo. E poi mi chiavi la vicina”.
    
    “Nonna tu mi dicevi sempre dei malori che avevi, di come ti sentivi stanca io non credevo che volessi farlo ...