1. Il club - capitolo III - Collana La Ragazza di Campagna Vol. III


    Data: 01/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... l’odore ed il sapore erano amabili. Rosa se ne prese cura, la sua lingua corse dappertutto, con la saliva lo ripulì completamente finché non brillò ai raggi del sole, quindi se lo sistemò tra le immense tette dove per qualche attimo si dimenò alla ricerca della posizione migliore. Rosa amorevole e sollecita ritornò sull’altro stivale e ripeté tutta l’operazione senza sbagliare. La padrona le concesse solo qualche sorriso e qualche sospiro di piacere, ma Rosa capì che era soddisfatta. Dopo qualche momento, in cui Amalia lasciò i suoi splendidi piedini ad intepidire tra le mammelle della schiava, fu la padrona a poggiare i piedi a terra ed a indicare alla schiava che voleva essere aiutata a levarsi i pantaloni. La padrona era ora in piedi, indossava ancora mutande e camicia, Rosa invece era nuda ai suoi piedi. – Vieni – le disse e si diresse verso il torrente camminando a piedi nudi sull’erba. In quel punto c’era una bella pozza, Amalia immerse un piede per sentire com’era l’acqua. Lo ritrasse immediatamente, l’acqua era gelata. Si fece coraggio e l’immerse nuovamente, poi immerse l’altro piede e fece qualche passo avanti cercando di acclimatare il corpo a quella freddissima temperatura. Prima di potersene pentire Amalia si tuffò nella pozza, era terrificante, ma dopo un minuto pensò di poter resistere. Chiamò a sé Rosa. La schiava non era per niente entusiasta di fare un bagno in quell’acqua gelida, ma pensò che se riusciva a starci Amalia poteva ben farlo anche lei. Si ...
    ... fece animo e sguazzando e tremando raggiunse Amalia. Sbatteva i denti e non riusciva a controllarsi. Amalia l’abbracciò e si strinse a lei. Erano abbastanza alte entrambe, ma il corpo di Rosa era di gran lunga più voluminoso e differente. Amalia aveva due belle tette, tutto sommato grosse, ma niente di paragonabile con quelle di Rosa e sul resto le differenze erano ancora maggiori. Il corpo di Rosa era giunonico, quello di Amalia sottile e longilineo. Amalia s’immerse nel corpo della schiava e ne ricavò calore e piacere, lo stesso accadde a Rosa. La schiava strinse le cosce attorno alle natiche della padrona e le braccia dietro le sue spalle avvolgendola completamente per quanto era possibile. Amalia baciò la schiava sul collo e la mordicchiò sulle spalle, era piacevole, ma non durarono molto, l’acqua era incredibilmente fredda e già erano entrambe livide. Amalia si staccò dalla schiava ed uscì dall’acqua, Rosa la seguì in fretta, ma tenendosi dietro. La padrona spostò la coperta al sole e tremante ed intirizzita si sdraiò su di essa. Ordinò a Rosa di massaggiarla. Il sole era dolce e contribuì a infondere calore nei corpi della padrona e della schiava, ma non bastava. Rosa massaggiò le spalle e le cosce della padrona vigorosamente, in quel modo si riscaldava pure lei. Poi Amalia si girò sul dorso e Rosa riprese dalle spalle, si soffermò qualche istante sul seno e poi discese sulle cosce, le sue mani erano forti ed energiche. Quando entrambe smisero di tremare Amalia si occupò ...
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