1. La mia vendetta


    Data: 13/12/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    ... molto, e voglio che i miei soldi siano gestiti da qualcuno da cui mi fido” “Ma io non sono capace a fare nulla” “Non è vero” Io quasi arrabbiata, mi alzo e mi dirigo in bagno. Dentro di me continuo ad urlare. Ma perché l’ha fatto cazzo. Non so perché mi sento una puttana. Non doveva permettersi. Mi metto a piangere davanti allo specchio e mi aggiusto il trucco. Ora capisco perché Andrea e Antonella erano cosi agitati. Appena torno in sala, Riccardo ha già pagato il conto e mi dice. “Dai forse è meglio andare. Ti accompagno a casa. Forse dormire un po’ ti aiuterà” Annuisco con la testa e senza dire una parola mi dirigo verso la sua macchina. In viaggio continuo a pensare, poi sbotto. “Per che cazzo mi stai aiutando?” “Te lo detto perché mi piaci” “Ma se non ci hai mai provato con me?” “Dovevo? A dire il vero all’inizio non mi convincevi del resto come ti ho conosciuta non è stato esaltante” “Cosa vorresti dire?” Lui mi guarda inbarazzato. “Non te l’ho detto, ma ti ho vista quando ti masturbavi per quei due e ti ho vista pure entrare” Cazzo, cazzo, cazzo lo sapevo. E sto zitta. “Poi conoscendoti piano, piano, mi sono innamorato di te” “Come innamorato di me? Ma non eri gay?” Lui si mette a ridere. “Tesoro, se non mi scopo tutte quelle che incontro, non vuol dire che sono gay” E continua a ridere. All’improvvisto, ormai avete capito che sono molto istintiva, lo bacio e gli metto una mano sui pantaloni. All’improvviso sbandiamo e per poco non finiamo in un fosso. Mi guarda. “Sei ...
    ... la solita svampita” mi sorride. Entra in una stradina laterale e parcheggia in mezzo al nulla. “Non sai quante volte ho desiderato di scoparti Lizzy, ma non volevo farti sentire come la solita puttana.” E mi bacia intensamente. Appena finisce di infilarmi la lingua dappertutto, gli mollo un sonoro. “E comprarmi un’azienda per scoparmi come mi farebbe sentire, secondo te?”. Pero non rimango offesa per troppo tempo e ricomincio a baciarlo palpadogli il pene. Gli diventa duro e cosi a stima sembra interessante. Divento sempre più curiosa e gli sbottono i pantaloni. Quell’asta immensa scatta sull’attenti, ma come non porta le mutande?. Lo guardo impressionata, è davvero il cazzo più grosso che ho mai visto. Ne resto quasi spaventata. Inizio a succhiarlo. Fatica a entrarmi in bocca. Lui mi accarezza la testa. “Lizzy non sei costretta” “Zitto che è da giorni che lo volevo fare, pensavo solo a questo” Lo lecco come se fosse il gelato più buono e dolce del mondo e, nello stesso tempo, lo sego intensamente. Lui inizia a gemere e ho quasi paura che venga di già. Mi levo i pantaloni a fatica, del resto siamo in una macchina. Poi levo le mie mutandina bagnate e gli le infilo in bocca. Non resisto devo provare quel pene maestoso. Con fatica cerca di cavalcarlo. Lui sputa le mie mutandine e mi dice “Attenta al cambio” Gli do una sonora sberla. E lo faccio entrare di getto dentro di me. Oddio come mi sento riempita e inizio a dimenarmi intensamente. Lui mi bacia e mi accarezza il viso. Fa ...