1. Tre e quattro


    Data: 10/12/2018, Categorie: Etero Autore: carisbo, Fonte: Annunci69

    ... alzò e ci fece cenno di seguirla, ci portò nella sua camera da letto, erano accese solamente le luci dei comodini, si sdraiò sul letto.
    
    «Fate quello che volete, ma ricordatevi le regole».
    
    Cominciammo a baciarla ovunque, poi a leccarla, dopo una decina di minuti aveva i capezzoli turgidi come mai li avevo visti, dopo mezz’ora il suo vecchio compagno di scuola era sotto e dentro di lei, il suo collega di lavoro in ginocchio davanti a lei che lo spompinava e io mi ero accomodato nell’ingresso posteriore, dove lavoravo piano, la situazione non era particolarmente di mio gradimento ma volevo che comunque si divertisse lei.
    
    Ogni tanto qualcuno si allontanava per rispettare la consegna di non venire fino a che lei non lo avesse deciso e tornava dopo un po’, sapevo per esperienza che questi stop&go avevano due effetti: il primo era che ogni ripartenza corrispondeva a una corsa più lunga, il secondo era che più volte si esperiva questa pratica e per più lungo tempo si andava avanti più abbondante e violenta sarebbe stata l’eiaculazione.
    
    Ogni tanto mi facevo da parte anche io, più che altro per osservare la scena da una prospettiva diversa ed assicurarmi che tutto andasse bene, quando i nostri sguardi si incrociavano, anche in quel momento in cui li aveva entrambi in bocca, riuscì a farmi il segno convenzionale che voleva dire “tutto ok”, diversamente sarei intervenuto.
    
    Dopo circa tre ore decise che ne aveva abbastanza e anche i nostri cazzi urlavano pietà, mi invitò a ...
    ... sdraiarmi sul letto, si sedette sulla mia faccia di modo che potessi leccargliela e invitò gli altri due a mettersi al suo fianco porgendoli i seni affinché le succhiassero i capezzoli, bastarono pochi colpi di lingua, vidi la fessura aprirsi e chiudersi rapidamente e un fluido biancastro e denso finirmi in piccoli spruzzi sul naso, negli occhi e sulla fronte, rimanemmo così, tutti e quattro fermi per qualche minuto, poi si sedette sul bordo del letto, ci fece mettere davanti a lei e li succhiò a turno, quando fu il mio mi guardò negli occhi e mi strizzò le natiche, era il segnale convenuto, mi lasciai andare e le venni in bocca fino all’ultima goccia, un’eiaculazione così potente, prolungato e copiosa, dopo tante ore di tira e molla che non riuscì a trattenerla e ne tentare di farlo la massa gelatinosa trovò un’altra via di uscita e improvvisamente esplose dalle sue narici, per mio conto sentivo le gambe molli e un leggero disorientamento, mi feci da parte e la osservai indicare agli altri due di venirle in faccia, prima uno poi l’altro, anche loro avevano molto da dare e non un solo centimetro del suo volto rimase libero, le gocciolava dal mento sui seni, respirava a fatica facendo bolle di sperma dal naso, mi fece un cenno.
    
    Aprii la porta della camera da letto e dissi: «Signori lasciamola sola», ubbidirono educatamente, li accompagnai nell’altra camera e tornai da lei, era rimasta nella stessa posizione, con le dita cercava di togliersi lo sperma dagli occhi arrossati, ...