1. La metamorfosi


    Data: 07/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: biribissi, Fonte: Annunci69

    Mi chiamo Carlo e avevo 18 anni quando avvenne quello che sto per raccontarvi. Fin da piccolo ero attratto dai culi dei miei amichetti e dall’età di circa 14 anni cominciai a prendere coscienza che desideravo inculare i miei amici. Mi segavo pensando di spaccare i bei culetti con il mio arnese, ma a parte qualche episodio di poco conto (tipo un dito in culo a mio cugino) non avevo fatto altro fino all’età di 18 anni. Ero un tipo brunetto snello, maschile, alto 1,75. Avevo un bel cazzo grosso e ne ero fiero. Consideravo come maschi inferiori tutti coloro che si facevano inculare e nelle mie fantasie segaiole immaginavo di incularli umiliandoli. Quando vedevo ragazzi con aspetto poco virile li classificavo già nella mia mente come frocetti e fantasticavo di umiliarli, possederli e spaccargli il culo.
    
    Da un anno circa ero amico di Nicola, un ragazzo quindicenne che era venuto ad abitare nell’appartamento accanto al mio. Lui biondino con capelli abbastanza lunghi, dai tratti effeminati e con un culetto tondo e sporgente che si notava bene attraverso i pantaloncini. Potete dunque immaginare le seghe che mi facevo immaginando di sfondargli il culo. Spesso giocavamo alla play station, guardavamo insieme le partite di calcio alla TV e ovviamente ci capitava di parlare di sesso. Guardando porno su internet guardavamo a volte scene di ragazzi gay e mi fu facile capire che lui si eccitava quanto me. La cosa bella fu che lui presto mi confermò di avere tendenze da passivo e così ...
    ... accadde che un giorno mi fece un pompino, ma non fu portato a termine perché non eravamo soli a casa e sentimmo i passi di mia madre che si avvicinava.
    
    Così da allora decidemmo di incontrarci in cantina per soddisfare i nostri sensi.
    
    In cantina ci sentivamo al sicuro.
    
    Senza spogliarci completamente abbassavamo i pantaloni e le mutande e così lui mi faceva dei bei pompini, mentre io afferrandolo per i capelli gli fottevo letteralmente la bocca insultandolo: gli dicevo che lui era un frocetto e che aveva bisogno del cazzo di un vero maschio per sentirsi realizzato; gli dicevo di succhiare bene altrimenti lo schiaffeggiavo; gli dicevo che lui doveva accettare la mia superiorità di maschio dominante e che gli toccava sempre ubbidirmi e farmi godere al massimo.
    
    Un giorno mentre gli stavo stantuffando il buco del culo con il mio dito medio gli dissi che ormai era giunto il momento di incularlo col mio supercazzo. Lui aveva paura di farsi male ma non poteva non accettare. Il suo buchino era molto stretto… provammo prima lubrificandoci con la sola saliva ma era arduo e non riuscivo a ficcarglielo, così un giorno riempii una bottiglietta vuota dello shampoo con olio di oliva e la portai in cantina. Fu per me una esperienza stupenda ficcarli il cazzo in culo mentre lui stava chino a 90 gradi con le mutandine abbassate e le mani appoggiate ad un vecchio tavolino. Appena la mia cappella entrò nel suo buchetto, lui gridò di dolore, ma io me ne fregai e spinsi subito tutto il mio ...
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