1. Un compleanno di fuoco


    Data: 05/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: crigio, Fonte: Annunci69

    ... mi slaccia i jeans, abbassandomeli insieme alle mutande.
    
    “Inginòcchiati!”, mi ordina, ed io mi accovaccio sull’erba. Lui mi mette una mano sulla nuca e mi spinge verso il suo pube. La nerchia è curva verso il suo ombelico e la cima è lucida del suo liquido seminale. La lecco dalla base fino alla punta e quella si tende per qualche secondo, per poi rilassarsi e ricadere sul suo ventre. Ripeto l’operazione: mi piace vedere come risponde ai miei stimoli. Mi intrufolo tra le su cosce e lappo le palle, ancora gonfie, nonostante la copiosa sborrata con Poldo.
    
    “Succhia, amore… Dai, succhiami!”, mi implora, ansimando, Enrico. Non mi faccio pregare e mi tuffo a capofitto sul suo bacino ingozzandomi con quell’obelisco di marmo. Lui stacca la schiena dal sedile per la sorpresa e impreca. Si irrigidisce e trema tutto, per poi tornare a sdraiarsi e lasciare che lo spompini usando tutte le mie arti.
    
    Con la mano cingo l’asta senza stringerla, solleticandola piano mentre le mie labbra, calde e morbide, la avvolgono. Quando arrivo in fondo, incavo le guance e succhio, aumentando progressivamente la suzione. Mentre sono lì che aspiro, titillo l’uccello con la lingua. Le mani di Enrico stringono la seduta ai lati e lui rantola per il godimento. Intanto, inspiro profondamente e mi beo dei suoi afrori, che, uniti ai profumi del boschetto, mi inebriano. L’odore degli eucalipti in fiori mi ha sempre dato un po’ alla testa: mi sembra di sentire rumori di frasche e la brezza rinfresca ...
    ... le mie chiappe scoperte. Nello sporgermi sul cazzo del mio boy, inarco la schiena, dimodoché le mie natiche si dilatano e la mia rosellina si schiude. Mi affogo con il grosso glande e la mia testa si confonde. Immagini di ogni genere si susseguono nella mia mente e ho quasi l’impressione di sentire un contatto contro il buco del culo.
    
    Con la faccia immersa tra le gambe di Enrico e il buio che regna tutt’attorno non capisco se quello che sento è reale o no. Forse è lui che mi sta accarezzando il solco con le dita e non solo quello. Vengo penetrato da qualcosa di grosso, o almeno credo.
    
    “Mi sta aprendo lo sfintere per prepararlo alla monta”, penso tra me e me, mentre spompino questa meraviglia di arnese. Voglio farlo diventare il più lungo e duro possibile e farlo godere con i miei muscoli interni come mai prima. Quindi, spingo in fuori per favorire la dilatazione e le dita continuano ad entrarmi dentro. Sembrano lunghissime e non avere mai fine. Raggiungono la prostata e la oltrepassano.
    
    Ma non è possibile! Che razza di dita sono?
    
    Alzo lo sguardo e vedo il capo di Enrico illuminato dalla luna chino da un lato, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta: sta gemendo e godendosi la mia bocca. Dall’angolazione della sua spalla intuisco che il suo braccio e allungato verso il mio culo: non ci sono dubbi, quindi, che siano le sue dita a penetrarmi. Allora, torno a dedicarmi al suo palo, che adesso mi slabbra la bocca e quasi non riesco a contenerlo.
    
    “Oh, amore! Sei ...
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