1. Francesca


    Data: 31/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... comprarlo lì, il mio!”
    
    Non obiettai; poi, nel mio ufficio, da solo con Stefania, chiesi cosa volesse dire la ragazza.
    
    Mi spiegò che Lucia aveva fissato il matrimonio di lì ad un mese e che stava sbattendosi per trovare il necessario, compreso l’abito da sposa; qualunque ragazza della città avrebbe desiderato comprarlo in quella boutique, ma i prezzi non erano per impiegate.
    
    Preso da curiosità telefonai a Francesca e chiesi il prezzo abbordabile di un abito; mi rispose che, ovviamente, ce n’erano per tutte le tasche.
    
    Le chiarii che una delle ragazze che avevano festeggiato il nostro bacio stava per sposarsi e che le colleghe volevano fare una colletta per comprarle l’abito bello.
    
    Chiesi a Stefania che somma potevano mettere insieme; mi disse che gli impiegati puntavano in tutto ai duemila euro. Francesca, che ascoltava, commentò che erano pochini.
    
    “E se raddoppiassi la somma?”
    
    “Allora mandami qua anche tutto lo studio e sicuramente troviamo qualcosa di opportuno.”
    
    Stefania mi guardò interrogativa.
    
    “Signorina, lo studio non abbandona gli impiegati. Voi arrivate a duemila, lo studio integra a quattromila, avverti le ragazze e prendetevi un’oretta per scegliere l’abito.”
    
    Quello che si scatenò è indicibile. Dopo un’ora, rientrarono le ragazze con disegnata sul viso la felicità pura, sembravano gettare petali al mio passaggio.
    
    Per compensare, tardarono la chiusura di un’ora; quindici minuti dopo, con aria veramente regale, entrò Francesca.
    
    “Tu ...
    ... certi scherzi sei pregato di non farli più; non ho bisogno della tua pubblicità perché i miei abiti sono bellissimi.”
    
    Mi baciò con affetto e, rivolta alle impiegate.
    
    “Ragazze, credo che un gesto così non si sia mai visto; nessun datore di lavoro si è mai occupato del matrimonio di un’impiegata. Per rafforzare il senso di quello che è successo, per ciascuna di voi realizzeremo un fazzolettino speciale che lasci un ricordo di questo evento. E adesso, liberatemi l’architetto perché muoio di fame.”
    
    Il grazie corale era segno di grande rispetto, di amicizia e di gratitudine.
    
    Il sabato arrivò anche prima di quanto volessi e, sin dal risveglio, la trovai una giornata sgradevole, così, senza un perché.
    
    Ero a casa di Francesca, nel suo letto, ma lei non c’era: dal bagno sentivo lo scrosciare della doccia che mi diceva che stava mettendosi in ordine; io ne avrei fatto a meno: almeno il sabato e la domenica avrei preferito passarli a impigrire a letto, tutt’al più impegnandomi in qualche sana copula; ma gli impegni sociali (e formali) imponevano che ci mettessimo in tiro per questa serata speciale nella quale si celebrava un non so che, forse un bel niente.
    
    Per tutta la mattinata non feci che assistere alle operazioni di maquillage di Francesca, che non mi concesse spazio nemmeno per una masturbazione, nemmeno per un bacio più intenso.
    
    Misi il broncio a bella posta ma non la intenerii; mi decisi ad entrare anch’io in bagno e passare tutte le forche caudine del giorno: ...
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