1. Viaggio all’inferno – 05


    Data: 30/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Sensazioni Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    ... appena diplomati che lo possedevano gli avevano concesso di lavarsi la mattina, non per il suo benessere ovviamente ma perché, maleodorante, non lo volevano al loro cospetto.
    
    ‘Coraggio!’ si disse alzandosi e dirigendosi verso il retro della piccola casa sperduta nel niente. C’erano due secchi di plastica pieni d’acqua e un pezzetto di sapone tanto vecchio da sembrare un fossile. E uno straccio buttato nella polvere, per asciugarsi.
    
    Si rese un po’ meno rivoltante, in modo da poter entrare in casa rigorosamente a quattro zampe e cominciare così le sue faccende. Avanzava lentamente per non far tintinnare la catena e si diresse verso la loro camera. Ciò che vide lo rincuorò e gli ricordò il motivo per cui si sottometteva a tutto questo. La perfezione di quattro corpi seminudi cullati dalla beatitudine di chi non sembra avere un problema al mondo. SI concedette una decina di secondi per godersi il momento più bello della sua giornata. Poi si guardò intorno. I loro vestiti erano sparsi per terra ovunque, la stanza era nel caos più completo, come ogni mattina. Si fece da una parte e tentò di rassettare muovendosi come un gatto. Poi radunò tutte le loro scarpe da ginnastica per la sua routine quotidiana. Socchiuse la porta e andò in cucina. Depositò a terra le otto scarpe polverose, poi si alzò e prese un bicchiere d’acqua. Lo poggiò a terra e si accucciò di nuovo. Prese una delle scarpe di Chris, cominciava sempre dalle sue, un paio di Nike talmente logore che avevano le ...
    ... scritte tutte sbiadite. Aprì la scarpa e ci affondò il naso dentro riempiendosi i polmoni di un odore forte, maschio, rivoltante. Rimase così per venti secondi, erano gli ordini. Gli era stato detto che era ancora in allenamento e che non potevano permettergli di scordarsi i loro odori. Poi riemerse da quell’abisso mefitico, tirò fuori la lingua e cominciò a lavare la scarpa leccando tutto lo sporco e la polvere accumulatisi andando in giro in un luogo come quello. Ogni due leccate, gli avevano detto, doveva ingoiare per pulirsi la lingua. Poi, ogni dieci massimo doveva bere un sorso d’acqua per sciacquarsi. Francis gli era grato per questo regalo perché era l’unico momento in cui poteva bere qualcosa di diverso dal loro piscio. Eh già, perché i quattro ragazzi avevano smesso completamente di usare il bagno per i loro bisogni liquidi. Ogni goccia di pioggia dorata che producevano andava bevuta. Ogni goccia. Gli avevano piazzato un piccolo secchio di plastica fuori dalla porta di casa dove si scaricavano e, al mattino, doveva farglielo trovare sempre vuoto e fuori dalla loro camera da letto, pronto all’uso. Francis non era riuscito a finirlo la sera prima e se n’era lasciato un po’, ma l’avrebbe bevuto dopo aver pulito loro le scarpe, non voleva sporcarle.
    
    Lavò con cura la punta, poi il lato, rimanendo sempre accucciato come un cane. Dopo un paio di minuti esaminò il suo lavoro. Sorrise. Metteva impegno in tutto quello che faceva, l’aveva sempre fatto. Bevve un sorso d’acqua che ...
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