1. La scampagnata


    Data: 30/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sperma.
    
    Danilo sragionava per la prosperità del mio seno, non che fosse particolarmente grosso, ma sempre aggraziato, sodo e ben fatto, perché lui quando ci trovavamo in casa adorava prendermi da dietro stando davanti allo specchio riferendomi di continuo che godeva da matti nel vedere le mie tette ondeggiare sotto i suoi colpi, che lo facevo uscire di senno, quindi io non mi sarei dovuta stupire di vederlo farsi una sega mentre dormivo, povero caro, se m’avesse svegliata prima lo avrei fatto divertire di più pensai dentro di me. Dopo aver ampiamente soddisfatto lui, anch’io però reclamavo la mia parte, in tal modo gli chiesi se non gli andasse di ricambiarmi il favore: come avrebbe potuto infatti rifiutarsi ripudiando tutta quella mercanzia?
    
    In quella circostanza mi denudò completamente e mi baciò dappertutto, la sua lingua frugava in ogni pertugio insinuandosi meticolosamente nella mia pelosissima e nera fica, io gemevo e sussultavo, frattanto gli massaggiavo il cazzo tentando di rianimarlo, cosa che, devo ammetterlo richiese parecchio impegno, in conclusione riacciuffai quel cazzo a cui sono abituata gustandomelo appieno. Ambedue, sennonché presi da un’insaziabile voglia travolgente cominciammo a scopare con un ritmo speditissimo, a dire il vero, in realtà, non saprei che cosa esattamente ci colpì, perché sembrava che avessimo i minuti contati, per il fatto che io ansimavo in modo frenetico incitandolo ad alta voce, cosa che di solito vivendo in una città dove ...
    ... le mura degli appartamenti sono super sottili evito accuratamente di fare, continuando però a offrire spettacolo agli animali del bosco, fino allo scoppio conclusivo d’un poderoso orgasmo che mi lasciò sconcertata e svigorita.
    
    E’ pressoché arduo illustrare e spiegare persino con le parole la violenza con la quale quella sensazione si portò via il mio corpo per un pugno di secondi, partendo sennonché dalla fica per arrivare dritta fino al cervello scompaginandomi radicalmente le membra. Restammo per un po’ così l’uno dentro l’altra, ansimanti e zuppi di sudore con la schiena adagiata sull’erba e il sole che batteva sulla faccia, io ebbi il tempo di contare una ad una le contrazioni del suo cazzo che spingeva ancora nel mio corpo verso l’esterno le ultime gocce di seme. Poi d’improvviso sentimmo una voce non lontano, sicché pensammo che la nostra intimità stava per essere violata, di corsa balzammo in piedi ricomponendoci alla svelta nel migliore dei modi. Fortunatamente i due agenti forestali che passarono lì accanto non s’accorsero di nulla, perché credo, o meglio spero, che abbiano soltanto visto due ragazzi che fermi in una radura prendevano fiato dopo una corsa, oppure chissà, magari si sono goduti addirittura tutto lo spettacolo. In verità, francamente chi se ne frega, poco importa, non hanno detto nulla se non un fugace buon giorno prima di passare oltre proseguendo, in quanto a me interessa schiettamente solamente la grande impresa della scopata avvenuta poco ...