1. La scampagnata


    Data: 30/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Per una volta l’avevamo spuntata, sia io che Danilo eravamo infatti riusciti ad ottenere lo stesso giorno di riposo. In effetti, per molti può sembrare una banalità ovvia e per di più scontata, eppure per chi lavora in ospedale o in tutti i luoghi in cui si ha disposizione un giorno libero durante la settimana, far sì che cada nel medesimo del partner, che compie peraltro le stesse mansioni in un’altra struttura non &egrave per nulla una cosa agevole né semplice. In questo modo, un giovedì, di buon mattino, abbiamo preparato gli zaini e via in macchina ci siamo diretti verso le montagne.
    
    Io adoro fare lunghe camminate, ascoltare i rumori del bosco, vivere la natura al cento per cento, senza che nulla ricordi la civiltà, tranne qualche casupola di pietra sparsa qua e là, che invoglia immancabilmente facendo dimenticare le insidie e i grattacapi del resto del mondo, per vivere da eremiti felici lontano da tutto e da tutti. Arrivammo in alta valle in quell’occasione alle undici passate, quindi infilati gli scarponi e caricati gli zaini ci avviammo per il sentiero estivo verso il rifugio. Era parecchio tempo che non venivo da queste parti, malgrado ciò ricordavo ancora l’ultima volta quando ancora da ragazzini ci portammo la tenda, ci fermammo nel primo prato e passammo praticamente la giornata a fare l’amore, mentre allegre, spensierate e vocianti famigliole con bambini chiassosi al seguito giocavano intorno facendoci spaventare di continuo per la paura di venire ...
    ... scoperti.
    
    La giornata era grigia, perché minacciava pioggia da un momento all’altro, ma l’occasione più unica che rara assieme a una buona parola del meteo ci convinsero per continuare. La strada era molto più faticosa e ripida di quanto ricordassi, ma progressivamente dopo circa tre ore di percorso ci sedemmo in conclusione alla tavola del rifugio, esultando alla presenza d’un bel piatto di pizzoccheri fumanti, che sparirono all’istante in quanto vennero divorati in pochi minuti. In quel frangente eravamo i soli ospiti del rifugio, nel tempo in cui il custode stesso ci informava che eravamo gli unici rimasti in giro nei paraggi, a parte una coppia di ciclisti che avevano pernottato lì ed erano già scesi verso la valle. Dopo esserci rifocillati uscimmo per gustarci quel magnifico panorama ancora parzialmente innevato sedendoci all’esterno per prendere un po’ del sole che talvolta appariva tra un nuvolone e l’altro. Purtroppo dovemmo ricrederci subito, visto che l’aria fuori dalla baita era diventata bruscamente gelida.
    
    Conversando poco prima con l’addetto della baita avevamo saputo che c’erano ben tre sentieri nei dintorni per tornare in direzione del borgo, uno che costeggiava i monti ad est, molto lungo ed estremamente facile, la comoda mulattiera che avevamo percorso per salire, infine un terzo sentiero più ripido, in quanto risultava la via più breve, noi due istintivamente scegliemmo quest’ultimo nonostante ci fosse stato sconsigliato a causa del ghiaccio per vedere qualche ...
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