1. Sono morboso


    Data: 30/10/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Alternos, Fonte: Annunci69

    ... intanto succhia e ogni tanto fa pausa, ma solo per leccare l'asta in ogni suo punto, poi ricomincia il risucchio. Io lascio fare e osservo la scena che si svolge davanti ai miei occhi, al primo piano del palazzo di fronte.
    
    Ora Lia è scomparsa, o quasi. Si intravede poco. E' inginocchiata, questo è certo, proprio come il thai. E sta facendo esattamente la stessa cosa, ma si vede solo una parte della testa, che si muove avanti e indietro. Anche Lia sta succhiando un cazzo, ma non è il mio.
    
    Il mio se lo gode il ragazzo, che cerca di prenderne in bocca sempre di più, ma fa ciò che può e non riesce mai a raggiungere la base. Di fronte la scena è mutata. Lia si è risollevata e ha aperto le ante della finestra, sporgendosi con le mani poggiate sul davanzale. Chi l'accompagna è alle sue spalle. Ora tocca a lui scomparire, inginocchiato a leccare Lia, da dietro.
    
    Dura poco, lui è di nuovo in piedi alle sue spalle. Mi si ghiaccia il sangue, oppure è andato tutto lì, a irrorare il mio membro. So cosa succederà ora. E infatti la scena di fronte si fa più movimentata, anche il thai sembra andare a tempo e ha aumentato il ritmo. Lia si sta facendo sbattere, da dietro, come una puttanella qualsiasi. Con le mani che artigliano il davanzale. Dopo tanta astinenza forzata si fa montare. Ma non è il cazzo mio a riempirle la piccola figa, stretta e cicciotta.
    
    Mi chiedo se lei possa avermi visto, c'è la luna in cielo a illuminare la penombra. Mi avrà visto, ...
    ... riconosciuto? Credo di no, magari la scena sì, riesce a intravederla. Magari non ci bada neppure, è più facile, presa com'è. O magari sì, si è accorta e forse immagina o ha il dubbio sia io. Magari è questo a farle aumentare l'eccitazione all'inverosimile.
    
    Comunque sta godendo Lia, lo capisco da come spalanca la bocca come se le mancasse l'aria, il respiro corto. Quante volte me la sono goduta così, fottendola da dietro, senza pietà alcuna. Lui, lo sconosciuto, la prende per i capelli, le fa inarcare la schiena. Facevo così quando volevo assestarle gli affondi più profondi, quelli che squassano la figa fino all'anima.
    
    Ma non sono io a farlo. Però ho preso anch'io per i capelli il ragazzo thai, per tre volte gli affondo il cazzo in gola, spingendogli la testa con forza, per tre volte ne riemerge boccheggiante, con la saliva che gli cola copiosa dalla bocca spalancata.
    
    Il mio sguardo è fisso su Lia, in preda all'orgasmo. Anch'io non resisto. Spingo la testa del ragazzo e la tengo premuta sul mio cazzo, fino all'attaccatura, per pochi interminabili secondi, da cui riemerge paonazzo. La bocca spalancata, spasmodica in cerca d'ossigeno, riceve invece il primo mio schizzo, abbondante, dritto in gola. Si contorce come stesse per soffocare. Gli schizzi successivi vanno a solcare il suo viso, come lacrime.
    
    Sono lacrime vere quelle che scendono dai miei occhi mentre ancora una volta glielo spingo fino in gola, per l'ultimo affondo. In camera di Lia la luce si è spenta.. 
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