1. Sono morboso


    Data: 30/10/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Alternos, Fonte: Annunci69

    ... che sapesse che io dovevo essere lì davanti, nascosto dietro un cespuglio.
    
    Così è stato per oltre un mese, come un'automa ogni notte compivo la mia ricognizione notturna, attratto come una falena da quella finestra illuminata. Provavo i morsi della gelosia certo, ma anche una strana eccitazione, forse dovuta all'adrenalina.
    
    Mentre aspettavo i suoi ritorni e che quella finestra tornasse a illuminarsi, passeggiavo per il parco, come un'anima in pena, cercando di evitare di incrociare la gente, temendo l'imbarazzo di imbattermi in qualche conoscente.
    
    E' stata una di quelle notti, mentre andavo su e gìù per il parco buio, ogni volta risalendo, alla fine, sulla collinetta, per vedere se la dannata finestra si illuminava, se si scorgeva la sua Y10 nel parcheggio antistante. Percorrendo il solito tragitto mi accorgo di non essere solo: qualcuno è seduto su una panchina, proprio nel bel mezzo del parco.
    
    Quando gli giungo accanto, e quasi l'ho superato, mi sento chiamare: Scusa, mi dice. Mi preparo a offrire una sigaretta, avvicinandomi. Che altro? Invece quello mi chiede se per caso voglio un pompino. Come un pompino?
    
    Avevo sentito bene. Sono rimasto un po' stupito perché mai mi era capitata una cosa del genere. Che qualcuno mi si presentasse così: scusa, e poi, posso farti un pompino? Era decisamente irrituale. Però poi ho detto: ok, vieni.
    
    Era un ragazzo orientale, molto femminile, gli ho chiesto quanti anni avesse. Da dove arrivasse. Ventuno, sono thailandese, ...
    ... ma vivo qui con la mia famiglia, che ha un ristorante in città. Queste le risposte.
    
    Dove andiamo, mi ha chiesto lui. Vieni, rispondo, e ci siamo avviati verso la collinetta. Quando raggiungiamo la sommità la luce della camera di Lia è spenta, ma giù, nel parcheggio vedo subito la sua macchina, e la luce dell'androne è accesa. Lei è appena tornata. Ed io sono lì di fronte, a trenta metri, sotto un albero frondoso, con un ragazzo thailandese che ha iniziato a sbottonarmi i pantaloni. E' di poche parole, mi chiede solo se per caso io non preferisco il culo. Va bene il pompino.
    
    E' la prima volta che mi faccio toccare da un maschio, può bastare credo. Proprio mentre lui tira fuori il mio uccello si accende la luce della stanza di Lia. Non è sola. C'è qualcuno insieme a lei, ma non riesco a distinguere chi possa essere, per quanto sgrani gli occhi.
    
    Mi si sgrana anche il cuore: i due di fronte si sono avvicinati alla finestra, in piedi, si baciano. Il dolore del cuore si mescola al piacere del sesso. Il ragazzo sotto di me ha preso a succhiare e lo fa anche bene. Ciuccia che è una meraviglia, si vede che ne aveva voglia, si vede che gli piace.
    
    Lia, di fronte, ha offerto un seno da succhiare al suo amante. Non riesco a distinguerne bene l'espressione, ma ne immagino il godimento, so che le piace molto farsi succhiare i capezzoli. So che è una cosa che la fa bagnare parecchio. So che è un preludio.
    
    Il mio cazzo è di marmo duro, il mio cuore in frantumi. Il piccolo thai ...